L’opposizione al DDL Zan? Solo propaganda
Ancora oggi sento dire: “non ho nulla contro i gay, ma il DDL Zan era improponibile”.
Cosa mi sono perso? Quale parte del DDL Zan era improponibile? Perché tanta avversione?
Ma, soprattutto, chi lo contestava lo aveva letto o si limitava a ripetere a memoria le affermazioni di un qualche influencer social?
Analizziamo il testo.
La proposta di legge Zan esordiva con un articolo 1 che si limitava a fornire delle definizioni:
- cosa vuol dire sesso di una persona,
- cosa è il genere,
- cosa è l’orientamento sessuale.
Fin qui tutto facile e neutro.
Il DDL Zan condannava il reato di discriminazione sessuale
L’articolo 2, integrando il reato nel già esistente articolo 604 bis del Codice Penale, sanzionava l’attività
- di chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione”,
- e di “chi, in qualsiasi modo, istiga a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza”
con le parole “fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
Chi non condivide quanto proposto mi spieghi perché si sente autorizzato a discriminare il suo prossimo o usargli violenza contro per ragioni di sesso o genere!
Ah sì. Lo stesso articolo 2, condannava le “organizzazioni”, e chi li dirigeva, che promuovessero tali discriminazioni, tali violenze.
L’articolo 4, in ogni caso, tutela “la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee”, naturalmente “purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.
Il resto del provvedimento: istituzione giornata contro l’omofobia
Gli articoli 3, 5, 6 e 9 appaiono meramente tecnici.
L’articolo 7 istituiva la “Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” il 17 maggio di ogni anno. L’articolo 8 delegava l’amministrazione pubblica a delineare “una strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale”.
Infine l’articolo 10 disponeva che l’ISTAT, triennalmente, predisponesse una statistica su “le opinioni, le discriminazioni e la violenza subite e le caratteristiche dei soggetti più esposti al rischio”.
Sinceramente, a me appare che l’opposizione al DDL Zan avesse solo fini propagandistici (limita la “agenda politica su temi etici fondamentali”, sosteneva Salvini [2]), fosse solo un arma di distrazione di massa della Destra.
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Fonti e Note:
Credits: Foto di Renate Vanaga su Unsplash
[1] TG24 Sky, 27 ottobre 2021, “Ddl Zan, cosa prevede: il testo integrale”.
[2] Il Tempo, 7 aprile 2021, “Ddl Zan, Matteo Salvini sull’omofobia: “La violenza è già reato. No a legge che ostacoli la libertà di pensiero“”.
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