Lützerath: la Germania va a carbone, FFF protesta!

« Decine di attivisti curati per ferite alla testa, alcune gravi [diverse fratture, uno in coma, NdR], causate dall’uso di manganelli », denuncia il giornalista Paul Gäbler su Twitter [1] in merito alla repressione statale contro gli ambientalisti che manifestano a Lützerath, in Germania.

A chi replica giustificando la violenza della polizia tedesca, Gäbler risponde: « l’uso di un bastone all’altezza della testa è pericoloso per la vita e non è mai giustificato ».

Contro i manifestanti sono stati impiegati anche cannoni ad acqua, spray al peperoncino, cani e persino i cavalli.

Migliaia, forse 35.000, i manifestanti che hanno raggiunto Lützerath per protestare contro l’allargamento della miniera di carbone. Restano in silenzio, tuttavia, le amministrazioni locali dell’area della Ruhr.

L’accusa: interessi milionari tra municipalità e la RWE

In proposito, la giornalista Annika Joeres spiega la sua tesi: « Le città difendono anche i loro profitti milionari dal business del carbone. Molte di loro traggono vantaggio dall’estrazione a cielo aperto: Nella regione del Nord Reno – Westfalia, un comune su cinque detiene quote di RWE [la società che cura l’estrazione del carbone, NdR] – nei 53 comuni dell’area della Ruhr è addirittura uno su tre » [2].

I verdi, che sono al governo: le immagini di Lützerath sono dolorose

I Verdi, che in Germania partecipano alla coalizione di governo, e quindi sono corresponsabili della repressione contro i manifestanti ambientalisti – tra cui la stessa Greta Thunberg – « le immagini di Lützerath sono dolorose ».

Greta Thumberg resiste alla polizia tedesca

Poi però si giustificano così: « abbiamo reso la Germania indipendente dal gas russo in brevissimo tempo. In cambio, è necessario più carbone per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alla popolazione di questo paese, temporaneamente » [3].

In altre parole, per subire la subordinazione alla NATO, la Germania sta mettendo a rischio il programma di taglio di emissioni di CO2.

La verità è che l’ambientalismo fine a se stesso è impossibile. Solo l’uscita dal sistema capitalista del profitto, e la creazione di un stato eco-socialista, possono tutela l’ambiente e il clima.

Fonti e Note:

[1] Twitter, profilo Paul Gäbler, 14 gennaio 2023.

[2] Twitter, profilo Annika Joeres, 14 gennaio 2023.

[3] Gruene, 12 gennaio 2023, “Lützerath und Kohleausstieg 2030 im Rheinischen Revier”.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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