Manifestazioni? In Italia c’è chi può e chi non può !
No, in Italia non siamo sotto sotto un regime tirannico, tanto meno sotto dittatura come dicono certuni. Ciò è dimostrato dal fatto che è consentita la “libertà di manifestare” il proprio libero pensiero.
Anche se questo non è collimante da quello del regime e conseguentemente è, secondo lo stesso regime, erroneo?
E’ così, forse.
Prefetti che vietano manifestazioni no-vax, prefetti che consentono le manifestazioni che fanno comodo al regime
Cosa? A Trieste il prefetto ha decretato lo « stop alle manifestazioni in piazza Unità d’Italia, a Trieste, fino alla fine dell’anno » [1].
Lì, ha ragione il prefetto! L’Autorità del regime vuole solo difendere i cittadini manifestanti. Gli assembramenti sono un pericolo per la salute di costoro; è risaputo: « l’obiettivo della stretta è cercare di contenere il contagio, in forte aumento nella provincia dopo l’inizio delle manifestazioni No Green pass », spiega il Prefetto.
E subito il prefetto di Trieste, il trapanese Valerio Valenti, viene promosso a svolgere il suo ruolo in una città più grande ed importante, Firenze [2].
Quello del rappresentante del regime è stato un provvedimento proporzionato.
Sì, ma …
- le manifestazioni “spontanee” pro LGBT sostenute da esponenti del PD [3] ( autorizzate o non preavvisate? Open non lo specifica ) di Milano e Roma contro la “tagliola” al DDL Zan ?
- le 100.000 persone radunate in piazza San Giovanni a Roma in sostegno alla CGIL dopo “l’attacco” di Forza Nuova ad una sede del sindacato [4], presenti anche Letta, Di Maio, Conte e Gualtieri ?
- il corteo dei “difensori del clima” di XR-Rebellion e Fridays for Future sempre a Roma in occasione del G20 [5] ?
In queste manifestazioni il virus non circolava? Erano tutti vaccinati e con alti livelli d’anticorpi? Erano tutti con la mascherina? O, forse, andavano bene perché manifestazioni in sostanza filo-governative?
Ma ora esaminiamo altri due casi; quello di Puzzer a Roma e quello di Novara.
L’assurdo “DASPO” contro Stefano Puzzer per un “banchetto” provocatorio contro il regime
Cosa? Sempre a Roma poi però si è giunti a vietare, anzi a non “tollerare”, una mono-manifestazione?
Lì, nella capitale, Stefano Puzzer, il sindacalista dei portuali di Trieste: « nelle prime ore della mattinata del 2 novembre, aveva allestito un banchetto a Piazza del Popolo, in cui erano presenti sedie e tavoli che riportavano i nomi di diversi leader mondiali. L’obiettivo di Puzzer era rimanere ad oltranza fino a quando qualcuno non gli avesse fornito delle risposte sull’introduzione del Green pass » ci fa sapere Open [6].
Lì ha ragione il questore! L’Autorità del regime vuole solo difendere il decoro della capitale d’Italia. E’ una vera indecenza sistemare un tavolino e quattro sedie pieghevoli in un angolino d’una piazza cittadina.
Quindi non ci deve far gridare alcun allarme democratico se « la questura di Roma ha intimato a Stefano Puzzer di tornare a Trieste entro le 21 del 3 novembre. Puzzer è il destinatario di un foglio di via obbligatorio con divieto di soggiorno per un anno nella Capitale. Secondo le prime informazioni verrà denunciato alla Procura di Roma per manifestazione non preavvisata ».
Quello del rappresentante del regime è stato un provvedimento proporzionato.
Il corteo provocatorio di Novara: Non c’è dittattura ma l’organizzatrice accusata e denunciata per le sue opinioni
Cosa? Dopo un corteo di no vax nella città piemontese, « la Procura di Novara ha deciso di aprire un fascicolo su questo corteo, al momento non ci sono né indagati né ipotesi di reato » [7]?
Lì ha ragione la Procura! L’Autorità del regime vuole solo difendere il “diritto d’autore” della “comunità ebraica” di quella cittadina (chi sono?). Lì « alcuni manifestanti si sono presentati vestiti con una divisa a strisce nere e bianche, esattamente come fossero in campo di concentramento ».
Ma che scherzano i no-vax di Novara? In Italia, il regime non ha ancora adottato il Decreto che istituisce i “campi di concentramento”. Le “quarantene” ai cittadini sani vengono oggi imposte presso i propri domicili o addirittura su lussuose navi crociera affittate alla GNV (vedi in Sicilia).
Quelle offerte dal regime sono in sostanza delle semplici vacanze “all inclusive”, pure tampone PCR gratuito incluso!
I fatti di Novara costano cari all’infermiera Giusy Pace, vaccinata ma no green pass:
- Adamo Bonazzi, segretario generale sindacato Fsi-Usae, annuncia la sospensione dell’iscritta: non può permettersi di « agire a titolo personale », sostiene il sindacalista (!);
- Gianfranco Zulian, direttore dell’ospedale di Novara, promette una citazione a giudizio per il « grave danno d’immagine » causato all’azienda dall’opinione dell’infermiera che, in quanto lavoratore dipendente, opinioni non è legittimata ad averne [8].
Quelli contro l’infermiera e attivista no vax sono stati dei provvedimenti proporzionati.
Dittatura? Ma mi faccia il piacere … in Italia abbiamo la libertà di manifestare, se però fa comodo al regime.
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Fonti e Note:
Credits: Photo by Kajetan Sumila on Unsplash (corteo), Photo by Sean Robbins on Unsplash (XR), Photo by Mirza Polat on Unsplash (LGBT)
[1] Open, 1 novembre 2021, “Trieste, stretta contro i cortei No Green pass: vietate proteste in piazza Unità d’Italia fino al 31 dicembre”.
[2] TP24, 30 ottobre 2021, “Il trapanese Valerio Valenti è il nuovo prefetto di Firenze”.
[3] Open, 28 ottobre 2021, “Ddl Zan, la protesta delle comunità lgbtqi+: da Milano a Roma, ecco gli appuntamenti nelle città d’Italia”.
[4] Open, 16 ottobre 2021, “Roma, la manifestazione dei sindacati. Landini: «Contro il fascismo la solidarietà non basta, ora il governo agisca»”.
[5] Open, 30 ottobre 2021, “«Voi la malattia, noi la cura», al corteo contro il G20 striscioni anti-brevetti sui vaccini. Per la questura poche adesioni”.
[6] Open, 2 novembre 2012, “La protesta di Puzzer è già finita: arriva il foglio di via. Non potrà tornare a Roma per un anno”.
[7] Open, 2 novembre 2021, “Novara, la procura apre un fascicolo sui No Green pass vestiti come deportati: al momento non ci sono indagati”.
[8] Open, 1 novembre 2021, “No Green pass vestiti da deportati, l’infermiera promotrice del corteo rischia la denuncia. L’ospedale: «Scene abominevoli»”.
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