Mar Tirreno, un “Mare Aperto” al war games NATO
War games, « giochi di guerra nelle acque del centro-sud Italia ininterrottamente per 25 giorni. Una potenza di fuoco navale senza precedenti per testare le nuove tecnologie belliche dell’Alleanza, lanciare inequivocabili messaggi di “deterrenza” contro i potenziali nemici che operano nel Mediterraneo e nel Mar Nero (Federazione Russa, le milizie di Hamas a Gaza e gli Hezbollah in Libano) e finanche per fornire ineguagliabili opportunità di stage e formazione geostrategica militare agli studenti delle più importanti universitarie italiane ».
Con queste parole il prof. Antonio Mazzeo descrive le maxi-esercitazioni aeronavali “Dynamic Mariner 23” della NATO e “Mare Aperto 23-2” delle forze armate italiane appena concluse nel mar Tirreno e nei cieli di Sardegna e Sicilia e che impegneranno 6.000 militari di 14 nazioni diverse, una trentina di unità navali, sommergibili e cacciabombardieri F-16 e F-35.
A bordo anche degli studenti: compito, giustificare azioni militari
La “novità” dell’evento, quello che ci appare più “interessante” non è quello prettamente militare.
« In occasione di “Mare Aperto 2023-2” – scrive Mazzeo – la Marina Militare ha offerto ancora una volta alle università italiane l’opportunità di stage per gli studenti a bordo della portaerei “Cavour” che, come abbiamo visto, è anche la nave-comando di “Dynamic Mariner 23” NATO. Il programma “formativo” prevede l’imbarco degli universitari a Civitavecchia; un Corso propedeutico di geopolitica e strategia marittima; la presenza ai war games veri e propri dal 7 al 17 novembre ».
La partecipazione a Mare Aperto 2023-2 è un tirocinio formativo riservato agli studenti iscritti al Corso di Laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali e alla Facoltà di Giurisprudenza.
Un qualcosa che procede assieme ai progetti di alternanza scuola-lavoro per gli studenti più giovani e alle sempre più frequenti visite di militari a scuola, un rapporto che Antonio Mazzeo ha sempre lamentato essere diseducativo.
« Gli studenti universitari faranno parte di un gruppo di studio il cui compito sarà quello di fornire una legittimazione politica e un inquadramento giuridico alle decisioni prese dal comando navale durante l’esercitazione », spiega Antonio Mazzeo.
Un’attività “formativa” che ci sembra fortemente deviante e che necessita di approfondita riflessione psicologica, sociologica e politica.
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Fonti e Note:
Credits: foto della Marina Militare – Mn Magnani.
[1] Antonio Mazzeo Blog, 31 ottobre 2023, “Venticinque giorni di esercitazioni aeronavali NATO in acque italiane. E ci sono pure le Università”.
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