Mariupol, Ucraina: una fakenews le bombe sui bimbi

Ricordate la straziante “notizia” del presunto bombardamento russo sull’ospedale pediatrico di Mariupol (Ucraina), amplificata da tutti i media e i lacrimevoli talk show italiani?

Era una fakenews e oggi ci sono le prove.

Onore a Simone Di Stefano che su “Romalife”, per primo e con grande coraggio, si era « posto qualche domanda rispetto alle foto e ai filmati del bombardamento dell’ospedale » [1].

Di Stefano, ad esempio, si chiese se « qualcuno può spiegare il nesso temporale e la congruenza fra il barbecue improvvisato dai soldati/soccorritori che si vede alla sinistra della foto? ».

Il Mariupol News annunciava chiusura ospedale già il 24 febbraio

Oggi però, inclemente, giunge la conferma.

Si tratta di un vero e proprio autogol ucraino.

Una veloce ricerca in rete, infatti, ci conduce sulle pagine di Mariupol News, un giornale locale ucraino, che il giorno 24 febbraio 2022, alle ore 15:19, aveva pubblicato la notizia della chiusura di tutti i policlinici di Mariupol e del trasferimento dei ricoverati in strutture di emergenza o direttamente presso le proprie abitazioni per l’avvio di cure ambulatoriali [2].

La propaganda di Zelenskyy, Azov e stampa italiana russofobica

Colpito l’ospedale dei bimbi”, “Bombe sui bambini”, si erano affrettati però a titolare in maniera cubitale rispettivamente il Corriere della Sera e La Stampa, il 10 marzo 2022, mostrando emblematiche immagini, sulle prime pagine degli organi di propaganda del regime Draghi e annuncianti il criminale bombardamento russo sull’ospedale pediatrico di Mariupol, in Ucraina.

Il presidente fantoccio ucraino Zelenskyy, dal proprio profilo Twitter, da attore qual è, aveva diffuso uno straziante lamento corredato da un video: « Mariupol. Attacco diretto delle truppe russe all’ospedale di maternità. Persone sotto le macerie. Bambini sotto le macerie. Questa è atrocità! Per quanto ancora il mondo sarà complice nell’ignorare il terrore? ».

La terribile armata nazista Azov, sostenitrice di Zelenskyy e colpevole del massacro di 48 ucraini di sinistra del 2 maggio 2014 ad Odessa [3] [4], precisava che nell’attacco aereo russo all’ospedale pediatrico ci sarebbero stati 17 feriti e 3 morti, tra cui una bambina.

Le ambasciate russe: immagini ospedale ciniche e menzognere

Tutto orchestrato per sollevare, difronte alla morte di innocenti bambini, la russofobia e, di conseguenza, predisporre l’opinione pubblica verso sanzioni e azioni militari contro il popolo russo.

Inutilmente l’ambasciata russa in Italia si era lamentata: « il tentativo di gonfiare lo scandalo attorno alla presunta distruzione da parte della Russia dell’ospedale di Mariupol è il massimo del cinismo e delle menzogne sulla nostra operazione militare speciale in Ucraina ».

Anche l’ambasciata russa nel Regno Unito si era affettata a denunciare su Twitter come fosse Marianna Podgurskaya « una modella e una beauty blogger [ad] interpretare » il ruolo della donna ferita apparsa sui giornali.

Il tweet sul tema dell’Ambasciata russa nel Regno Unito è stato rimosso dal social network.

Chiaramente i russi non sono credibili, anche quando dicono la verità, come per il mai avvenuto attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ( sud Ucraina ).

La prima teppistica reazione non si è fatta attendere con il lancio di un paio di bombe molotov contro il consolato Bielorusso – noto alleato di Putin – a Roma.

La via della pace, Bennett (Israele) a Zelenskyy: arrenditi!

Dove vogliono arrivare Zelenskyy, la Nato, l’Italia con la continua diffusione di queste fakenews? Ad una terza guerra mondiale?

Mentre l’Europa soffia sul fuoco, è il primo ministro israeliano Naftali Bennett, come riporta il “Jerusalem Post” [5], che si è fatto portavoce nei confronti del presidente ucraino dell’unica via d’uscita dalla situazione.

Bennett, in particolare, avrebbe sostenuto, secondo quando riferisce un funzionario ucraino al giornale, di « accettare l’offerta fatta dal presidente russo Vladimir Putin per porre fine alla guerra – che include molti sacrifici ucraini -. Se fossi in te, penserei alla vita del mio popolo e accetterei l’offerta ».

Fonti e Note:

Credits: Photo by Daniel Klein on Unsplash

[1] RomaLife, 10 marzo 2022, “Le foto del bombardamento a Mariupol: le incongruenze che scatenano i dubbi”.

[2] Mariupol News, 24 febbraio 2022, ore 15:19, “Поликлиники Мариуполя закрыты, а все больницы переведены в ургентные”. Link su WebArchive, qualora il primo venisse cancellato.

[3] Wikipedia, “Strage di Odessa”.

« La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo, che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese. Nel rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra ».

[4] Huffington Post, 5 luglio 2014, “La strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?”.

[5] Jerusalem Post, 11 marzo 2022, “Bennett advises Zelensky to surrender to Russia, Zelensky refuses”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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