Meloni: basta vere ispezioni, non disturbare gli imprenditori
« Sulla sicurezza sul posto del lavoro è in atto una vera e propria amnistia”. Non usa giri di parole il magistrato della Corte di cassazione Bruno Giordano, già direttore dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, per commentare il Decreto Legge 103 in vigore dal prossimo 2 agosto ». Tanto scrive La Notizia [1], uno dei quotidiani più … “potabili” al momento.
Quali i fatti?
« È stata introdotta la lista di conformità che premia le imprese ispezionate sul lavoro con un’immunità per un anno. Inoltre, per tutti i controlli sul lavoro si obbligano gli ispettori a dare un preavviso di dieci giorni. Praticamente la deterrenza di una sanzione è azzerata”, ha attaccato Giordano » nel corso di un convegno.
Su questo punto punge pure l’ETS “Medicina Democratica” [2]: « Mentre non si interrompe la sequenza di infortuni mortali e da tempo sono richiesti interventi strutturali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo 103 del 12 luglio 2024 sulle semplificazioni beffardamente va in direzione opposta: gli organi di vigilanza devono avvisare l’impresa almeno 10 giorni prima dell’accertamento mediante l’invio della richiesta della documentazione necessaria. E’ palese che l’ispettore troverà – a parte qualche sprovveduto – un luogo di lavoro lucidato a specchio, lavoratori in regola, macchine dotate di tutte le protezioni: una “cronaca di una ispezione annunciata” con esito prevedibile ».
« Sono 369 i lavoratori che sono stati uccisi dal lavoro nei primi 5 mesi di quest’anno, secondo l‘INAIL, un aumento del +3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, quasi tre morti al giorno, una carneficina apparentemente inarrestabile pur conoscendo le cause principali: mancanza/carenza di requisiti di sicurezza, mancanza di prevenzione e controlli, filiere di subappalti al massimo ribasso, negazione dei diritti dei lavoratori », conclude Medicina Democratica.
Di cosa sorprendersi? Solo gli affari, baby; è il capitalismo! Cosa aspettarsi di diverso se non sostenere gli imprenditori da parte di un governo conservatore di destra come quello guidato da Giulia Meloni?
Piuttosto mi sorprende che ancora i giornali riportino le inutili esternazioni, dei soliloqui di fatto, del vecchio Sergio Mattarella contro « l’intollerabile e dolorosa progressione delle morti e degli incidenti sul lavoro »[3]. « La sicurezza non è un costo, né tanto meno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona », aveva aggiunto. Per poi invitare le istituzioni ad « un impegno corale [assieme] aziende, sindacati, lavoratori, luoghi di formazione affinché si diffonda ovunque una vera cultura della prevenzione ».
La risposta del governo da lui incaricato è degna delle sue parole? Sembra proprio di no.
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Fonte:
[1] La Notizia, 26 luglio 2024, “Altro che sicurezza sul lavoro: ormai è in atto un’amnistia”.
L’art. 5 comma 6 del Decreto Legislativo 103 del 12 luglio 2024 prevede che: “Quando, all’esito del controllo, l’amministrazione procedente accerta la conformita’ agli obblighi e agli adempimenti imposti dalla disciplina di riferimento, il soggetto controllato è esonerato dai medesimi controlli nei successivi dieci mesi“.
[2] Medicina Democratica, 26 luglio 2024, “Sicurezza sul lavoro: 10 giorni di preavviso e tutto va bene?”.
L’art. 5 comma 8, il più contestato, prevede che: “l’amministrazione fornisce in formato elettronico, almeno dieci giorni prima del previsto accesso presso i locali dell’attivita’ economica, l’elenco della documentazione necessaria alla verifica ispettiva”.
[3] SkyTG24, 8 ottobre 2023, “Morti sul lavoro, Mattarella: Scandalo inaccettabile per un Paese civile”
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