Morire di Covid-19 ? Rischio dello 0,0004% per abitante!
Dopo la pausa estiva allietata da tranquilli bagni di sole e d’acqua di mare, ed innaffiata da dibattiti televisivi su Recovery fund, MES e altri ostici strumenti di debito a vita, la tivvù è tornata a diffondere il terrore dai suoi ipnotici schermi.
“Siamo in piena seconda ondata”, gridano sgambettanti soubrette e giornalisti embedded col regime. “Serve prudenza”, urlano un po’ tutti : politicanti, studiosi di epidemiologia da scrivania o da salotto tivvù, navigatori di Facebook incalliti.
In verità, il grafico presentato dallo stesso “European Centre for Disease Prevention and Control” (ECDC), con le sue ampie e diffuse macchie di color rosso mattone, lascerebbe poco spazio all’ottimismo.
L’ondata di positività al virus Sars-Cov-2 si palesa nettamente più alta che quella della scorsa primavera !
Il pericolo Covid-19: i dati vanno esaminati nel loro complesso per essere significativi !
Una persona attenta, tuttavia, prima di trarre affrettate conclusioni, cliccherebbe sul pulsante in verde “Interpretation of the data”. Lì, acquisirebbe, una volta tradotto dall’inglese la seguente informazione : « Questi tassi […] sono influenzati dalla capacità dei laboratori e dall’efficacia dei sistemi di sorveglianza ». Detto in maniera più semplice : « Le politiche di test e il numero di test effettuati ogni 100 000 persone variano notevolmente nell’UE. Test più approfonditi porteranno inevitabilmente all’individuazione di un maggior numero di casi » e, magari, tassi diversi in rapporto al numero di abitanti d’ogni Paese.
Ma, ancora, scrive lo “European Centre for Disease Prevention and Control”, « quando si analizza la situazione epidemiologica di un Paese, si dovrebbero utilizzare una combinazione di altri fattori quali :
- il numero di test eseguiti,
- la percentuale di positività dei test,
- la mortalità in eccesso rispetto alla mortalità pre-Covid,
- e i tassi di ricovero in ospedale e in terapia intensiva (ICU) ».
Tutti dati che, invece, non conosciamo.
Da questa sostanziale premessa, risulta chiaro anche al profano che « i confronti tra i Paesi dovrebbero essere effettuati con cautela ».
La diffusione del virus Sars-Cov-2 in Europa : Ecco il tasso dei positivi rilevati
Illustro, in ogni caso, la mappa dell’Europa e i dati tabellari presenti sulla pagina dello “European Centre for Disease Prevention and Control”, e nell’immagine in testa al post.
In merito al tasso di positività al virus Sars-Cov-2 rilevano sui soggetti testati, è risultato che :
- la Spagna oggi è avanti – quindi la peggiore – con 330,2 “infetti” ogni 100.000 abitanti;
e che è seguita da :
- Repubblica Ceca con un tasso di 271,8
- Francia con 232,2
- Paesi Bassi con 189,3
- Lussemburgo con 186,8
- Belgio con 175,2
- Islanda con 145,9.
L’Italia si trova in posizione nettamente più bassa in graduatoria con “appena” 38,1 casi di “positività” ( anche asintomatica ) ogni 100.000 abitanti. La famosa Svezia dove non è stato mai imposto il liberticida lockdown, non sono state chiuse le attività commerciali e dove, tanto meno, è imposto il porto della mascherina, ha un tasso di 49,7.
Giova fare un conticino per meglio comprendere di cosa parliamo. I 38,1 casi ogni 100.000 abitanti vogliono dire che un italiano ha lo 0,0381% di possibilità di “infettarsi” !
Anche il meno attento comprenderebbe, se leggesse quest’articolo e questi dati, che l’attenzione mediatica ed il terrorismo diffuso sono totalmente fuori luogo e che, anzi, inducono a porsi domande e sospetti.
I decessi “con” la malattia del Covid-19 in Europa : Ecco il tasso dei decessi rilevati
Vogliamo parlare del dato più allarmante, quello dei fatali decessi “con” il Covid-19 ?
Sono 3,6 ogni 100.000 abitanti a Malta, e, a seguire, 3,4 in Spagna, 2,9 in Romania, 1,5 in Repubblica Ceca, 1,3 in Francia e, infine, 1,1 in Ungheria, Bulgaria e Croazia.
Al contrario, risultano dello 0,1 ogni 100.000 abitanti in Germania, Finlandia, e dello 0,2 in Svezia e Norvegia. L’Italia si attesta su un “buon” 0,4 decessi “con” Covid-19 ogni 100.000.
0,4 decessi ogni 100.000 abitanti che vuol dire che ogni singolo cittadino ha, in Italia, lo 0,000004% di possibilità di morire con il “Covid-19” addosso !
Si un quattro preceduto da cinque zeri !
Se sparissero vecchiaia e altre patologie, insomma, statisticamente, dovendo morire solo di Covid-19 potremmo dover aspettare anche 685 anni !
I dati su esposti fanno altresì immaginare una correlazione tra il numero dei decessi e la debolezza dell’economia di un Paese e, comunque, del suo Sistema Sanitario pubblico magari perché privatizzato e ridotto all’osso.
Spero d’aver fatto chiarezza statistica, senza per questo voler sottovalutare i pericoli rappresentati dai mila e mila miliardi di virus, batteri, funghi, o muffe presenti dentro il nostro organismo e, comunque, diffusi sul pianeta.
peccato che i covidioti non possano arrivare a capire. loro hanno bisogno di aver paura di tutto……
Buongiorno non capisco il dato di 0.4 decessi ogni 100.000 abitanti.
In Italia diamo 60 milioni di abitanti, con 60.000 morti di Covid, il dato ė di 1 decessi ogni 1.000 abitante, quindi la mortalità è dello 0.1%.
La letalità invece si attesta intorno allo 0.8 – 1%.
Sbaglio io a fare i conti ???
Non sbagli a fare conti, ma neanche io a scrivere. Premesso che parlo di mortalità ( letalità non sapendo se i positivi sono 2.000.000 oppure 20.000.000 in Italia è un termine, a mio parere, con poco senso ). Riporto il dato del “European Centre for Disease Prevention and Control” dell’epoca. 0,4 morti su 100.000 NEI 14 GIORNI PRECEDENTI. Quindi non su base annua, quindi non 60.000 su 60 milioni. Non sono un matematico, ma il rischio all’infinito sarà ancora più alto dello 0,1% che tu calcoli; ma il rischio quotidiano, settimanale, quindicinale è più basso. Voglio dire che ogni giorno, quando mi alzo ed esco di casa, ho un rischio infinitesimale di morire di Covid. Un rischio che non vale la paura indotta da OMS, governo e mass media.