Netanyahu e Stati Uniti (quasi) uniti a favore del genocidio

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Un lungo applauso ha accolto il premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo ingresso nell’aula del Congresso degli Stati Uniti, dove ha iniziato il suo discorso, riferisce il quotidiano Domani [1].

Poi l’affermazione forte del capo del governo di Israele: « Quello che sta accadendo non è uno scontro di civiltà ma tra barbarie e civilizzazione, tra coloro che glorificano la morte e coloro che glorificano la vita. Per far trionfare le forze della civiltà Usa e Israele devono stare insieme », ha detto.

Certo non è chiaro come, a forza di sterminare palestinesi come fa Netanyahu con l’aiuto delle armi dell’Impero d’Occidente, in particolare degli Stati Uniti, cosa possa restare da “civilizzare”! Fatto sta che, imperterrito, Netanyahu ha chiesto agli Stati Uniti altri « mezzi » (armi) così che egli possa velocemente finire il lavoro ». Parole che forse neanche Hitler ha mai pronunciato!

Nel proprio intervento Netanyahu, rivela Il Dubbio [2], ha elogiato pure « l’ex presidente statunitense Donald Trump, “per aver concluso gli Accordi di Abramo, per aver riconosciuto la sovranità di Israele sulle Alture del Golan e per aver riconosciuto Gerusalemme come capitale” ». Insomma un bel “grazie per aver violato le statuizioni dell’ONU”! Questo va sottolineato a memoria di chi intravede nell’estremista di destra Trump la panacea per le guerre in corso in Palestina ed Ucraina.

Come va ricordato che il parlmento di Israele ha recentemente approvato una dichiarazione di contrarietà alla presenza di uno stato di Palestina al confine con Israele.

Domani riporta tuttavia che, negli Stati Uniti, il consenso rispetto a Bibi Netanyahu non è stato unanime: « A Washington si sono anche riuniti numerosi manifestanti che hanno protestato contro il governo di Israele ( e non è la prima volta ). Ma ci sono state proteste anche tra i parlamentari: la deputata democratica del Michigan e di religione islamica Rashida Tlaib ha mostrato un cartello che su un lato ha la scritta «Criminale di guerra» e sull’altro «Colpevole di genocidio». Il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, non ha dato la mano al premier al suo arrivo » [1].

A segnare la vicinanza del governo degli Stati Uniti col genocida Bibi Netanyahu, tuttavia, riporta in conclusione ancora Domani [3] « diverse persone che hanno partecipato alle proteste sono state arrestate ».

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Fonti:

[1] Domani, 21 luglio 2024, “Netanyahu negli Stati Uniti: «Vinceremo». Le proteste fuori e dentro il Congresso”.

[2] Il Dubbio, 25 luglio 2024, “Netanyahu agli Usa: Tra noi e Hamas scontro di civiltà”

[3] Domani, 25 luglio 2024, “Netanyahu si aggrappa a Biden. Trovati i corpi di 5 ostaggi”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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