Il nostro pianeta cambia: a chi interessa?
L’Agenzia americana oceanica ed atmosferica (NOAA) non ha dubbi: per il pianeta Terra ed i suoi abitanti lei vede “nero” tanto per il futuro quanto già nel nostro presente.
La sua certezza, esplicitata nel suo ventiseiesimo rapporto, è il risultato dei dati che pubblica e che sono il frutto di studi incrociati di 450 ricercatori di 60 paesi:
- la temperatura terrestre: è aumentata di 0,1 gradi celsius nel 2015 rispetto al 2014;
- il livello medio del mare: è aumentato di 70 millimetri nel 2015 rispetto al 1993;
- la temperatura media del mare: è su livelli record;
- i cicloni tropicali: hanno raggiunto il numero di 101 nel 2015 rispetto ad una media di 82 del periodo 1981-2010.
Le prime conseguenze per il pianeta
Tra i risultati attuali prodotti da queste nuove condizioni climatiche il NOAA rileva:
- la proliferazione di alghe dannose sulla costa (dalla California al Canada);
- lo sviluppo di specie di pesci d’acqua calda a danno delle specie native (Norvegia, mare di Barents).
Le possibile azioni di contrasto ai cambiamenti
Non mi sembra saggio prendere atto di queste informazioni, non prendere provvedimenti – ciascuno di noi – e restare in attesa che gli eventi volgano al peggio.
Combattere il surriscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici conseguenti è ancora possibile, spero; credo sia sufficiente consumare meno energia:
- non usare l’auto e preferire i propri piedi o la bici per gli spostamenti urbani;
- non accendere impianti domestici di raffrescamento o riscaldamento quando la temperatura è all’interno di un accettabile fascia di 14 – 28 gradi;
- non acquistare prodotti alimentari se non a “chilometro zero”, non acquistare prodotti da “allevamento intensivo”, preferire l’acquisto di prodotti sfusi (legumi, frutta secca, …) a quelli confezionati.
Conclusioni
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Ma effettivamente noi personalmente abbiamo interesse a limitare o fermare il surriscaldamento globale del pianeta? Ad una piccola indagine: “No, non mi riguarda, riguarda i nostri figli: che se la vedano loro” mi ha risposto uno che non è disponibile a limitare i propri consumi di energia e le sue attuali abitudini di vita. Un’altra mi ha ribadito: “Non posso evitare di prendere l’auto per andare al mare a rilassarmi; dopo un bagno di sole sono stanca per tornare a casa in bus o in bici”.
E tu come la pensi?
Fonti articolo ed approfondimenti:
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