Pasqua ed il Comandamento: ricordati santificare le feste

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In questo periodo così complicato dove la paura e l’incertezza prendono il sopravvento, la Pasqua di resurrezione è un toccasana per i nostri cuori.

Anche se chiusi in casa non possiamo nascondere che questo giorno sia speciale. Pasqua significa passaggio. Nella celebrazione della Pesach, la Pasqua ebraica, gli ebrei ricordano la fine della schiavitù in Egitto e il passaggio, guidato da Mosè, alla libertà nella Terra Promessa.

È la festa dell’Alleanza di Dio con i figli di Israele, il suo popolo. La Pasqua cristiana celebra una nuova alleanza, non solo con un popolo eletto, ma con tutti coloro che cercano la salvezza. È Gesù Cristo che ci conduce ad un nuovo passaggio, dalla schiavitù del peccato alla libertà della vita.

Ma anche per i laici la Pasqua, può essere passaggio. Passare da vecchie abitudini a nuovi stili di vita, cercando di migliorare il proprio cammino, immedesimarsi nei più deboli, nei più soli per dare un indirizzo nuovo alla propria vita.

Quest’anno tutti auspichiamo al passaggio e ne abbiamo motivo.

Chiusi in casa ormai da troppo tempo desideriamo ricominciare a vivere. Sì a vivere, perché se può sembrare vivere chiusi nei luoghi a noi cari, realmente non stiamo vivendo.

Nessuno può vivere la sua vita da solo, isolato. Tutti noi abbiamo bisogno del contatto umano necessario per la propria sopravvivenza affettiva, culturale e spirituale. Ed in questo periodo sia di sacralità che di pandemia, di spiritualità ne abbiamo veramente bisogno.

In TV e sui social assistiamo a messe, rosari, benedizioni, suppliche, via crucis, e tutti i riti propri di questo periodo.

Ma vogliamo dire la verità ?

Tutto quello che la TV ci propina va bene per chi non ha la possibilità di partecipare alle celebrazioni, anziani, disabili, ammalati.

Per chi sente la necessità di incontrare Gesù nella Sua casa, la chiesa, non dovrebbero esserci restrizioni.

Noi possiamo parlare a Gesù ovunque ed è vero ma se voglio stare con Gesù devo andare in chiesa. Il rito e i sacramenti non possono essere subordinati a delle norme che, per quanto necessarie, non possono interferire con la fede di ognuno di noi.

Dio si trova ovunque, verissimo e sacrosanto, ma è nel Santissimo Sacramento che si trova il suo corpo, fonte essenziale di ogni credente, sostegno per l’anima, conforto per lo spirito.

Non si può rinunciare a questo per un’ordinanza scritta da chi fede probabilmente non ha.

Il portone chiuso di una chiesa per un credente è la fine della speranza. Quel portone chiuso può essere necessario per il bene del corpo ma non per l’anima.

Non possiamo fare ancora meno di Dio.

Lasciateci entrare nella nostra casa, lasciateci adorare quel crocifisso che ha segnato la nostra esistenza, è costato sangue, umiliazione, dolore senza paura. Lasciateci nutrire di quel cibo fonte di consolazione e amore!

Per favore spalancate le porte, entreremo a due a due, aspettando fuori il nostro turno ma non fateci mancare ciò di cui c’è più bisogno.

Buona Pasqua nel Signore.

Credits : Articolo by signora Mariapia Radioforo

Credits : Photo by Z I on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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