Politiche 2018: Un’opzione, scegliere tra 9 nuovi movimenti
Completando l’esame dei programmi dei partiti e movimenti politici presenti alle elezioni per il Parlamento di domenica 4 marzo, non potevano escludersi – come invece hanno fatto i media – i partiti cosiddetti “piccoli”.
Proverò a indicare, per ognuno d’essi i 2-3 punti programmatici che, nel bene o nel male, li caratterizzano.
“Autodeterminatzione” è una Lista presente solo in Sardegna poiché è una lista che raggruppa otto gruppi indipendentisti sardi. Il suo capo politico è Anthony Muroni (Perth, Australia) La lista suggerisce un federalismo interno comunale. Nel programma, infatti, c’è scritto: “Noi vorremmo, un giorno, diventare uno Stato membro dell’Europa”. Spiccatamente progressisti un paio di punti. “La Sardegna è terra di accoglienza. L’accoglienza dovuta alle persone che arrivano in Sardegna, migranti forzati o per scelta” e “Progressivo smantellamento dei territori destinati alle esercitazioni militari. Alle fabbriche di armi daremo risposte con industrie alternative”.
“Lista del Popolo” è la lista di Antonio Ingroia (Roma). Tra i punti più progressisti del programma politico certamente s’individua quello dove si prevede la “Trasformazione dell’Italia in Paese neutrale”, Appare, tuttavia, contraddittorio il punto dove propugna la trasparenza e la democraticità dei partiti politici col fatto che non pubblica, sul proprio sito web, né lo Statuto, né la composizione degli organi politici, né i principi fondamentali di funzionamento della democrazia interna della Lista.
“Italia nel Cuore” è la lista di Mauro Tiboni (Salò, BS). La Lista si autodefinisce di “centro-destra” e “riconosce come propri tutti i diritti costituzionali sanciti dalla Costituzione Italiana” del 1948. Scarno il programma, appena 26 sintetici punti. Tra essi possiamo segnalare come identificativi quelli che propongono la “espulsione dei delinquenti stranieri presenti nelle carceri italiane affinché scontino la pena nei loro Paesi” e il “presidio sui territori per la tutela della sicurezza”.
“Partito Valore Umano” ha come capo politico Pasquale Ruga (Monasterale, RC) e presenta un programma di appena 11 punti illustrati in due pagine. Tra questi, indubbiamente, meritano attenzione: “salute pubblica gratuita”, “riduzione dell’orario di lavoro a 4 ore per ogni turno (a parità di stipendio)”.
Il “Partito Pensiero Azione – Popolo Partite IVA – Proiezione Italia” è una lista federata. Il capo politico è Antonio Piarulli e che sostiene di conformarsi alla “Carta fondamentale dei Diritti dell’Uomo”. Tra le riflessioni più interessanti: “il sistema truffaldino della riserva frazionaria, attraverso la quale le banche hanno impunemente creato denaro dal nulla, deve essere abolito”. Importante la la richiesta di “tempi certi di disamina e approvazione delle petizioni e delle leggi di iniziativa popolare” e che “lo Stato dovrà comportarsi come datore di lavoro di ultima istanza, per assorbire i disoccupati nei periodi di recessione economica”.
Il “Grande Nord”, il legale rappresentante è il milanese Roberto Bernardelli e il capo politico è Marco Giovanni Reguzzoni, invece, fissa i propri principi nell’ambito del “Manifesto dell’internazionale liberale del 1947”. Si tratta di una nuova indipendentista che prevede la nascita di uno “Stato del Nord” (non meglio definito) ma federato con l’Italia e l’Europa. La Lista individua, nel proprio programma 7 punti. La “riduzione del numero dei parlamentari” (100 alla Camera e 40 al Senato), un “condono fiscale tombale”, “l’uscita dello Stato dall’Economia (Enel, Eni, FS. Poste, Finmeccanica)”, “stop immigrazione irregolare: contratto di lavoro o accompagnamento alla frontiera”.
Il Movimento “SiAmo”, guidato dal milanese Dario Miedico, presenta appena due pagine di programma in cui sono indicati 18 proposte. Tra le più innovative “l’inserimento nel PIL del valore immateriale della procreazione, dell’educazione dei figli, dell’attività di assistenza e cura nelle famiglie e nella comunità”e il “riconoscimento del salario di cittadinanza alle donne per il lavoro casalingo e l’assistenza a bambini e anziani”.
“Stato Moderno e Solidale” (SMS) è il movimento di Silvana Arbia (Senise, PZ). Si definisce “Laboratorio per un nuovo progetto politico” e si presenta esclusivamente al senato in Basilicata. Il movimento, nel programma, richiama la “Convenzione di Aarhus” per “il diritto alla informazione e alla consultazione” delle popolazioni in materia ambientale; in merito all’immigrazione sostiene necessario “ridurre i rischi di discriminazioni attraverso corretta informazione”. Interessante anche il principio di “valorizzazione della missione femminile di protezione”.
Infine il programma di “10 volte meglio”, il cui capo politico è Andrea Dusi di Castiglione dello Stiviere. Il Programma apre con una dichiarazione di principio notevole: “Noi crediamo che i cittadini italiani abbiano il diritto inviolabile di ricercare la felicità”. Poi, però, non seguono spunti di rilievo. Non lo può essere la semplice affermazione “in cinque anni si possono generare quasi tre milioni di posti di lavoro qualificati” neanche se la si collega alla “creazione di alcune zone tax free, collocate in tutto il Paese” (imposte dirette al 5% per 10 anni) che, a dire i propugnatori del programma, “richiameranno la presenza di aziende italiane e straniere”.
A voi la scelta.
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