Politiche 2022: Le proposte dei partiti comunisti
Meno “creativo” rispetto a quello del “Partito della Follia creativa”, ma non meno rivoluzionario per i tempi in cui viviamo, è il programma del Partito Comunista dei Lavoratori del sempiterno Marco Ferrando.
Il partito, oggi ridotto a poche centinaia d’iscritti in tutt’Italia, però, sarà presente solo in Liguria. Altrove non ha raccolto firme a sufficienza, secondo le richieste della Legge.
Per i comunisti di Ferrando, « va reintrodotta la scala mobile dei salari, conquista storica del movimento operaio, cancellata trent’anni fa. Se c’è, come c’è, la rincorsa dei prezzi, ci vuole un incremento automatico e corrispondente dei salari, privati e pubblici ».
Quindi, al fine del controllo dei prezzi, « i monopoli energetici ( ENI, ENEL, SNAM, Edison ) vanno nazionalizzati, senza indennizzo (perché se lo sono già preso) e sotto il controllo dei lavoratori ».
I comunisti di Alboresi saranno presenti solo in 9 regioni
Poteva essere altrettanto rivoluzionario anche il programma del Partito Comunista Italiano. Invece, questo appare piatto e scialbo non proponendo proposte “uniche”, “identitarie”.
Ad esempio, diverse delle sei forze anti-sistema no green pass propongono, come il PCI, « l’uscita del nostro paese dalla NATO e la liberazione del nostro territorio di basi straniere ( USA e NATO ) con il connesso armamento atomico ».
L’ultimo partito rimasto con falce e martello su bandiera rossa, guidato da Mauro Alboresi, conferma poi – come gli stessi partiti no green pass – la necessità dell’uscita anche dall’Europa e dall’euro, però stavolta « da sinistra » per « l’aperto contrasto tra i Trattati europei e le carte costituzionali nazionali ».
Infine, non ci sembrano “identitarie” le ultime proposte contenute nel programma del PCI, in alcuni casi sostenuti anche dalle stesse destre:
« No al profitto sulla salute; la riduzione del tempo di lavoro, a parità di retribuzione; una reddito minimo garantito orario di perlomeno 10 euro netti; portare le pensioni minime a 1.000 euro al mese [Vedi programma di Forza Italia, NdR]; innalzare l’obbligo scolastico a 18 anni [vedi programma di Azione, NdR]; eliminare il numero chiuso all’università; abolire l’obiezione di coscienza del personale sanitario sull’aborto; l’incremento dei consultori ».
Il Partito Comunista Italiano sarà presente, al Senato, procedendo da sud a nord, in otto regioni: Calabria, Basilica, Lazio, Puglia, Marche, Umbria, Toscana, e Valle d’Aosta. Alla Camera, invece, sarà presente altresì in Campania, ma non in Puglia, Lazio, Toscana e Valle d’Aosta.
La presenza solo in un terzo del Paese non potrà che incidere pesantemente sul suo risultato, che, prevedibilmente, sarà abbondantemente sotto l’1%.
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