Referendum: La Svizzera al voto contro la legge Covid-19
« L’opuscolo del Consiglio federale sulla votazione del 13 giugno 2021 contiene informazioni incomplete. Gli Amici della Costituzione si sono quindi lamentati con il Consiglio federale e denunciano questo inaccettabile inganno del popolo » [1].
Si riscaldano gli animi, in Svizzera, a circa quindici giorni dal referendum del 13 giugno contro la “legge Covid” emanata dal governo federale il 25 settembre 2020 [2] e modificata prima il 19 dicembre e infine lo scorso 19 marzo.
Alcuni dei contenuti maggiormente contestati della norma sono indicati nelle note di quest’articolo.
Gli organizzatori, che han raccolto ben oltre le 50.000 firme necessarie per proporre il referendum abrogativo, giungendo fino a 90.000 firme, sono allarmati.
La Legge Covid gestisce la pandemia in maniera sproporzionata
« Vogliamo mostrare al governo, respingendo questa pessima legge, che il popolo sovrano rifiuta una gestione della pandemia così sproporzionata e sconsiderata », dichiarano i portavoce dell’associazione Amici della Costituzione [3].
Il Comitato promotore del referendum contro la Legge Covid-19 è netto: « La legge Covid abolisce la libertà in Svizzera ».
In particolare, comporta discriminazione tra cittadini, e una sorveglianza di massa permanente:
– « i non vaccinati vengono privati dei loro diritti fondamentali! Chi sarà il prossimo? Fumatori, persone in sovrappeso o che non fanno esercizio fisico?
– all’inizio, il tracciamento digitale dei contatti doveva essere volontario. Ma con la legge COVID, la “politica” sta gettando le basi per un tracciamento digitale completo » [4].
La maggior parte della norma scade il prossimo 31 dicembre 2021? « L’esperienza dimostra che una volta che il Consiglio federale ha ottenuto il potere, non vi rinuncia più volontariamente », avvertono i promotori.
Svizzera, il ricatto del governo: niente restrizioni, niente sussidi
Il Consiglio federale svizzero, insistendo affinché la popolazione voti Sì al referendum – ovvero Sì al mantenimento delle Legge Covid-19 – ricorda che la stessa contiene anche « aiuti economici contro la crisi » [5].
I sostenitori del No, tuttavia replicano: « La legge COVID-19 contiene misure di sostegno che purtroppo sono state rese necessarie dai dettami distruttivi e sproporzionati del governo. In caso di rifiuto del progetto di legge COVID-19, il Parlamento ha l’opportunità e la responsabilità di creare la base giuridica per questo senza legittimare al contempo le misure del governo ».
Nell’era della comunicazione visiva e semplice, lo scontro tra governo e associazione è fatta anche a colpi di spot video.
Ecco, di seguito, quello del governo svizzero e, subito dopo, quello degli Amici della Costituzione.
Gli Amici della Costituzione concludono così il loro appello al No al mantenimento della legge: « l’intera società è confinata a casa senza che le persone a rischio vengano protette efficacemente: questo è insensato, pericoloso e per niente solidale. Un anno di politiche anti-COVID ha distrutto vite e mezzi di sussistenza e ha fatto ammalare la gente di paura. Dire no alla legge COVID è il primo passo per porre fine alle misure del Governo. È ora di uscire da questo incubo e di far valere i nostri diritti fondamentali » [4].
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Fonti e Note:
Credits: photo su Wikipedia by Andrew Bossi (licenza CC BY-SA 2.5).
[1] Amici della Costituzione, 21 maggio 2021, “Le Conseil fédéral induit la population en erreur en mettant à sa disposition des informations incomplètes”.
[2] Su Fedlex, la piattaforma di pubblicazione del diritto federale, è pubblicata la Legge 25 settembre 2020, la cosiddetta “Legge Covid 19”.
La legge Covid-19 permette di « vietare o limitare esami o trattamenti non urgenti dal punto di vista medico » ai fini di « mantenere le capacità necessarie per il trattamento dei malati di COVID-19 » (articolo 3, comma 4).
Istituisce il « documento che certifica l’avvenuta vaccinazione contro la COVID-19 », ovvero il cosiddetto passaporto vaccinale o “green pass” ( articolo 6A).
La norma autorizza delle vere e proprie discriminazioni tra cittadini quando stabilisce che « le persone vaccinate contro la COVID-19 con un vaccino omologato di cui è dimostrata l’efficacia contro la trasmissione del virus non sono sottoposte a quarantena » (articolo 3a).
Prevede contributi, fino ad un « massimo a 20 milioni di franchi », « a favore delle aziende private di radiotelevisione », nonché partecipa, con un contributo di « 27 cent per esemplare, ai costi per la distribuzione regolare da parte della Posta Svizzera dei quotidiani e settimanali in abbonamento » (articolo 14).
« Il Consiglio federale può ordinare provvedimenti per la protezione dei lavoratori particolarmente a rischio » (articolo 4). Tale articolo è interpretato dal Comitato referendario – in coerenza con la Loi sur les épidémies del 12 settembre 2012 – come propedeutico all’istituzione un obbligo vaccinale per particolari categorie di lavoratori.
[4] Legge Covid-no, “Le argomentazioni chiave in breve”.
[5] Il Consiglio federale, il portale del governo svizzero.
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