Rifondazione boccia l’intergruppo pro MES: la soluzione? BTP o Patrimoniale
Oramai sono mesi che il tema del dibattito nazionale è quello del finanziamento delle spese per la prevenzione anti Covid ovvero per il rafforzamento del Servizio Sanitario Nazionale.
La parola d’ordine è una sola : MES. Famigerato strumento finanziario concesso in prestito dall’Unione Europea che ci ricorda la Grecia e le sofferenze cui fu soggetta quella popolazione in cambio dell’aiuto.
Le posizioni nel Parlamento italiano sono a geometria variabile, e, mentre ufficialmente tutti, eccetto i liberisti del PD, di Italia Viva, Forza Italia e Più Europa, si pronunciano contro, nel Parlamento viene annunciato un intergruppo trasversale denominato MES subito e che vorrebbe sostenerlo.
A promuoverlo, tra gli altri Renato Brunetta (Forza Italia). « sì, ai 37 miliardi per MES per combattere la pandemia. Siamo già oltre 40 [ parlamentari, NdR]. Saremo la maggioranza entro due settimane », ha annunciato su twitter.
A fargli eco la segretaria dei Verdi Elena Grandi : « abbiamo bisogno dei fondi del MES per intervenire sulla Sanità Pubblica e assicurare a tutti cure e assistenza ».
Pesante il tweet di Benedetto Della Vedova (Più Europa) : « il M5S impedisce di accedere al MES per sanità e scuola. Trovo tutto questo auto-lesionista e anti-italiano ».
« I soldi del MES per rafforzare il trasporto pubblico, aumentando le corse utilizzando aziende private », reclama Antonio Tajani (Forza Italia).
Lo sostiene anche Laura Boldrini ( che lasciata la Sinistra ha aderito al Partito Democratico lo scorso 24 settembre 2019) : « Ma veramente la Sanità non ha bisogno di risorse aggiuntive ? il ricorso al MES deve essere discusso in Parlamento ».
Di nuovo Brunetta, sempre sul social twitter, ha evidenziato un sondaggio che avrebbe svolto il programma televisivo “Porta a Porta” per Rai1 dal quale si rileverebbe che il 48,5% degli italiani vuole il MES.
Quello che non spiegano lor signori è che il MES è un prestito, per cui bisogna fornire garanzie a copertura per una durata di 10 anni. E che gli devi dire ORA dove devi prenderai i soldi per renderglieli.
Acerbo : sciacalli coloro che han tagliato la Sanità ed ora chiedono il MES
Per andare oltre gli slogan, per comprendere le cose fuori dalle strumentalizzazioni di parte, occorre leggere quanto scrive Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.
« È vergognosa e sciacallesca la campagna pro-Mes portata avanti da chi – politici, economisti, opinionisti – per anni ha proposto e attuato i tagli dello stato sociale e della sanità che ricordiamo erano costantemente raccomandati da Commissione Europea e Bce », scrive Acerbo sul sito web del Partito, unico spazio di comunicazione rimasto attesa l’oramai dichiarata censura dei media di regime.
« Purtroppo – lamenta il segretario comunista – su questo argomento lo stesso elettorato di sinistra tende a fare propria la parola d’ordine essendo abituato a ragionare sempre secondo la logica barbara del bipolarismo: se Salvini è per il no vuol dire che il MES va bene ».
« Che ci vogliano ingenti risorse da investire in sanità per contrastare questa seconda ondata della pandemia da Coronavirus è una verità. E servono alla svelta », ammettono i compagni della “Rete delle Città in Comune” ospiti sul sito di Rifondazione.
Questi, sulla falsariga di Acerbo, evidenziano a riguardo al MES come « stiamo parlando di circa 36 miliardi, che sono esattamente quelli tagliati nella sanità pubblica nazionale e locale dalle manovre dei vari governi negli ultimi 10 anni, in ossequio ai dettami europei di austerità e di bilancio ».
Le proposte di Acerbo per finanziare la Sanità : nuovi BTP o Patrimoniale
Come fare allora ? Come reperire le risorse finanziarie ?
Per Acerbo, le strade percorribili sembrano essere solo due :
- il ricorso al mercato finanziario interno, con l’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali (BTP),
- l’imposizione di una tassa patrimoniale a partire da 1 milione di euro.
A proposito dei BTP, l’esponente di Rifondazione Comunista spiega : « i BTP settennali sono al 0,35% ».
Rifondazione e Volt : Serve una proposta di riforma del SSN
Sul sito del partito, Maurizio Acerbo conclude il proprio ragionamento levandosi un sassolino dalle scarpe : « se oggi le Regioni sono di nuovo impreparate sul piano sanitario lo dobbiamo al fallimento del federalismo eccessivo che è stato introdotto in Costituzione nel 2001 per iniziativa degli stessi che oggi invocano il MES » [ il governo PD-Lega, NdR ].
Sembra dargli ragione Andi Sheu ( del giovane partito Volt ) : « manca qualsivoglia proposta di riforma del SSN », scrive su twitter.
Un chiaro invito a ripristinare il vecchio testo Costituzionale del 1948 per ripensare ad un Servizio Sanitario Nazionale, visti i risultati, in termini di inefficienza, sprechi e ruberie della gestione regionale della Sanità.
Un percorso utopistico nell’epoca in cui l’emergenza Covid, e il caos dei vaccini anti-influenzali, hanno mostrato la necessità di una gestione centralizzata della politica sanitaria?
Commenti più recenti