Stampa italiana contro Reporter Sans Frontieres: noi paese libero
Reporter Sans Frontieres (RSF), la ONG francese che da anni si occupa di tutelare i giornalisti e la stessa libertà di stampa, ad inizio maggio ha pubblicato il 20° rapporto del “World Press Freedom Index” [1].
Al solito, in testa per libertà di stampa risultano i paesi scandinavi ( Norvegia, Danimarca e Svezia occupano le prime tre posizioni, mentre la Finlandia è “solo” quinta, dietro l’Estonia ma prima dell’Irlanda, del Portogallo e del Costa Rica ) e in coda Corea del Nord (180°), Eritrea e Iran.
Interessante rilevare come noti presunti baluardi di “democrazia”, quali gli USA di Joe Biden siano 42mi, anche perché « il governo degli Stati Uniti continua a perseguire l’estradizione dell’editore di Wikileaks Julian Assange ».
Nessuna sorpresa invece a scorgere l’Italia al 58° posto, dopo la Romania e la Macedonia del Nord e tallonata da Niger, Ghana e Kosovo. Un’Italia che, anche grazie all’ampliamento delle voci che compongono la classifica, insomma precipita di 17 posizioni rispetto lo scorso anno.
I media filo-regime: Manca la libertà di stampa? Colpa dei no-vax!
C’è meno libertà di stampa, in Italia, quindi?
Secondo il Corriere della Sera, no. La colpa è solo delle Fake News: « La disinformazione, un’arma che fomenta le contrapposizioni », titola il giornale del gruppo RCS presieduto da Urbano Cairo ( proprietario anche della tivù La7 ) [2].
La soluzione? « La Commissione Europea sta preparando il Media Freedom Act, che prevede per la prima volta di istituire per la legge in Ue standard comuni », ci fa sapere sempre il Corriere.
Standard comuni o appiattimento dell’informazione?
Open, creatura de Enrico Mentana che del tigì de La7 di Cairo è il direttore, contesta « l’idea, ormai consolidata negli anni, di un Paese dove vige la disinformazione, o comunque un’informazione non corretta », alimentata dal « fatto che il nostro Paese si trovi dietro a Tonga o Gambia » [3]. In particolare, i redattori di Open contestano una « metodologia [ di valutazione ] imperfetta ».
La colpa del calo in classifica, in ogni caso, anche per Open, sarebbe da addebitare alla « ostilità » dei no-vax contro i giornalisti.
Corriere e Open, purtroppo, proprio a confermare come l’informazione in Italia sia gravemente malata e indegna d’un Paese civile e democratico, continuano a manipolare le notizie nell’interesse del regime al potere.
Reporter Sans Frontiere: è il Pensiero Unico l’assassino della libertà
Reporter Sans Frontieres, infatti, scrive ben altro [4]. Lamenta, semplicemente, che la « polarizzazione » dell’informazione rappresenta « un fattore di intensificazione delle tensioni »:
- da un lato la stampa unilateralmente a favore del governo ( e quindi ad esempio pro-vax ),
- e dall’altro i social ( specie su Telegram ) dove ancora circola un’informazione non governativa.
Secondo Reporter Sans Frontieres, insomma, l’informazione, se libera, dovrebbe essere meno di parte, non dovrebbe imporre il Pensiero Unico del regime ma offrire un ventaglio di punti di vista per consentire al cittadino di farsi la propria.
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Fonti e Note:
[1] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Classement mondial de la liberté de la presse 2022 : la nouvelle ère de la polarisation”.
[2] Corriere, 3 maggio 2022, “Cattive notizie per la libertà di stampa «La disinformazione, un’arma che fomenta le contrapposizioni»”.
[3] Open, 5 maggio 2022, “Come funziona e cosa dice la classifica sulla libertà di stampa di Reporters Without Borders”.
[4] Reporter Sans Frontieres, 3 maggio 2022, “Italie”.
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