The Lancet : I limiti del vaccino Oxford-AstraZeneca
Dubbi ed incertezze non possono che aumentare nei cittadini, dalle prime pubblicazioni sul vaccino Oxford-AstraZeneca che appaiono sulle riviste medico-scientifiche rispetto agli studi effettuati in fretta e furia sui nuovi vaccini anti Covid.
Dubbi che però non assalgono il governo italiano che s’appresta, con tutta probabilità nel secondo trimestre del 2021, ad imporre per decreto legge un trattamento sanitario obbligatorio sugli italiani.
La rivista medico-scientifica inglese The Lancet, ad esempio, ha pubblicato dei primi commenti sul vaccino della Oxford-AstraZeneca.
Cosa si legge?
Vaccino Oxford-AstraZeneca: pochi test su over 55 e su malati cronici
« L’efficacia del vaccino […] che si è verificato più di 14 giorni dopo la seconda dose è stata del 70,4% », anche se, in un secondo gruppo di volontari, con dosi errate (!), l’efficacia è apparsa ben superiore.
Lo studio dei dottori Maria Deloria Knoll e Chizoba Wonodi del Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore [1] ha come base dati 11.636 partecipanti – di cui però appena 5.807 effettivamente vaccinati col “ChAdOx1 nCoV-19” mentre gli altri, cui erano iniettati semplici soluzioni saline o vaccini contro il pneumococco (MenACWY) fungevano da “gruppo di controllo” -.
Non solo la base dati ci appare insignificante per garantire l’efficacia e la sicurezza d’un vaccino ma anche statisticamente non omogenea rispetto alla reale demografia della popolazione. « La maggior parte dei quali di età compresa tra i 18 e i 55 anni (87,8%), bianchi (82,7%) e donne (60,5%) », precisa infatti l’equipe dei ricercatori.
Questi infatti chiaramente precisano: « solo 1.418 (12,1%) di quelli valutati per l’efficacia avevano più di 55 anni, il che significa che dall’analisi intermedia di questi studi non possiamo ancora dedurre l’efficacia negli adulti più anziani, che sono il gruppo più a rischio di esiti severi di COVID-19 ». Di conseguenza, si potrebbe pure aggiungere : non possiamo dedurre la sicurezza sugli adulti con oltre 55 anni!
Ancora più in dettaglio, la ricerca spiega come « le limitazioni [dello studio del vaccino] includono che meno del 4% dei partecipanti aveva più di 70 anni e quelli con co-morbilità erano una minoranza ».
Vaccino Oxford-AstraZeneca: nessun morto, ma 175 eventi avversi
Sul tema sicurezza, lo ricerca così testualmente riporta: « Nessun evento avverso grave o decesso associato al trattamento si è verificato nei pazienti affetti da “ChAdOx1 nCoV-19” ». Tuttavia, « ci sono stati 175 eventi avversi gravi (84 nel gruppo “ChAdOx1 nCoV-19” e 91 nel gruppo di controllo), tre dei quali sono stati probabilmente correlati all’intervento: mielite trasversa che si è verificata 14 giorni dopo una vaccinazione di richiamo del ChAdOx1 nCoV-19, anemia emolitica in un ricevente di controllo e febbre superiore a 40°C in un partecipante ».
Lo studio si conclude con una avviso: « i risultati forniscono comunque una certa speranza che i vaccini COVID-19 possano essere in grado di interrompere una certa trasmissione asintomatica. Sono ora necessarie ulteriori prove per comprovare i risultati inattesi e indagini sull’efficacia negli adulti più anziani ».
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Fonti & Note:
[1] The Lancet, 8 dicembre 2020, dottori Maria Deloria Knoll e Chizoba Wonodi del Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, Baltimore. [scarica qui PDF articolo originale: Oxford–AstraZeneca COVID-19 vaccine efficacy ]
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