Trapani, nel carcere non fu tortura grave

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Il Tribunale del Riesame di Palermo cancella le torture di Trapani. Non che i gravi, ingiustificati e ripetuti episodi di maltrattamenti nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani non siano mai avvenuti. Sì, le calunnie, le minacce, le percosse, le umiliazioni, la violenza psicologica, le denudazioni forzate e le spedizioni punitive ci sono state.

Le testimonianze e le riprese filmate raccolte durante due anni di serrate indagini parlano chiaro: quelle violenze esistono e resistono alla prova del tempo.

Però, per il Tribunale del Riesame di Palermo, quelle condotte “non raggiungono il livello di sistematicità e gravità tale da rientrare nel reato di tortura“. Di conseguenza, i fatti sono stati riqualificati come abuso di potere o altri reati meno gravi 1.

Un verdetto che sembra “sgonfiare” il caso delle violenze all’interno del carcere Pietro Cerulli di Trapani. Ma è davvero così?

Noi crediamo di no.

Non possiamo pensare che le parole del procuratore di Trapani, Gabriele Paci, pronunciate durante la conferenza stampa in cui si dava conto delle indagini a carico di 55 agenti di polizia penitenziaria, siano state esagerate o fuori luogo.

Paci, che conosce le indagini e le carte processuali meglio di chiunque altro, ha parlato con coraggio e senso di responsabilità di “una realtà sconvolgente”. Ha definito il Cerulli “una vera zona franca”, un luogo dove la legge sembrava sospesa, e la violenza gratuita e sproporzionata era diventata prassi 2.

In quella “zona franca”, ha aggiunto, vigeva un disprezzo verso chi si trovava già in una condizione di estrema debolezza 3.

Il procuratore ha sottolineato che, in quel carcere, “alcuni agenti agivano con violenza non episodica, ma con una sorta di metodo4.

Queste parole rimangono scolpite nella pietra. Parole dure, che descrivono una situazione intollerabile.

È un bene che l’opinione pubblica abbia moralmente stigmatizzato le condotte di questi agenti. Tuttavia, temiamo che quella che viene percepita come una “vittoria giudiziaria” per i loro avvocati possa essere letta come un segnale: che gli abusi e le violenze possano continuare a far parte del bagaglio di certe pratiche professionali.

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Fonti e Note:

1Giornale di Sicilia, 9 dicembre 2024, “Cade l’accusa di tortura, tornano liberi gli agenti penitenziari di Trapani”.

2TP24, 20 novembre 2024, “Il carcere di Trapani? Una zona franca …”.

3Giornale di Sicilia, 20 novembre 2024, “Le torture in carcere a Trapani, anche false relazioni di servizio per calunniare i detenuti”.

4Giornale di Sicilia, 20 novembre 2024, “Le torture nel carcere di Trapani, detenuti investiti da lanci d’acqua mista a urina”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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