Ucraina: come uscire dal conflitto Occidente-Russia?

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Come uscirne” è l’unica domanda che non si pongono politici, esperti o presunti tali e giornalisti, che s’alternano nel circo mediatico che sta vendendo lo spettacolo della guerra sulla tivù nazionale.

Come uscirne” è però il titolo dell’editoriale che Fausto Sorini ha firmato sulla rivista online “Marx21” che cerca darsi una risposta « senza farsi intimidire da una campagna politica e mediatica in corso per cui ogni tentativo di spiegare – senza allinearsi all’isteria anti-russa – viene bollato come “putiniano” e messo al bando ». [1].

Riteniamo utile per il lettore condividerne i punti salienti.

I fatti precursori del conflitto: Da caduta muro Berlino a piazza Maidan

Certamente, per individuare una via di fuga dalla crisi in corso tra Russia e Ucraina e che rischi di coinvolgere, sta coinvolgendo, l’intera Europa occorre partire dalle cause che l’hanno scatenata.

Marx21” parte dall’inizio, da quell’anno 2014 quando « un colpo di Stato in Ucraina destituì con violenza il presidente Yanukovic, designato da elezioni regolari internazionalmente riconosciute e poi costretto a fuggire all’estero per non essere ucciso. Il golpe fu organizzato da formazioni neo-naziste sostenute sul campo dall’Ambasciata americana di Kiev e sostenuto, in piazza Maidan, da rappresentanti dell’amministrazione USA e dell’UE ».

Ma potrebbe partire anche da prima, dall’anno 1989, quando « dopo la caduta del Muro di Berlino (1989) i leader dei maggiori paesi NATO avevano promesso a Mosca che l’Alleanza atlantica non sarebbe avanzata verso Est “neppure di un centimetro”. Una promessa smentita dai fatti, visto che da allora ben 14 paesi dell’ex Patto di Varsavia sono passati alla Nato ».

« Per molto meno Kennedy – ricorda Fausto Sorini su “Marx21” – aveva annunciato l’attacco nucleare all’Unione Sovietica se essa non avesse ritirato i suoi missili da Cuba ».

Il voto dell’Assemblea ONU segna l’arretramento dominio USA

Fausto Sorini non manca di ricordare come « nell’Assemblea generale dell’Onu, nella votazione su una più blanda mozione che non “condanna”, ma “deplora” l’intervento russo, questa è passata con 141 voti a favore, mentre i contrari e le astensioni sono stati 40 (5 no, 35 astensioni) ».

Ma, sottolinea il giornale, « l’articolazione degli schieramenti non può essere valutata solo in termini numerici: il voto dell’India non pesa come quello del Lussemburgo. Più rilevante è che i 40 voti contrari o astenuti esprimono la maggioranza assoluta della popolazione del pianeta e un PIL (a parità di prodotto) pari a circa la metà di quello mondiale ».

Segnale, secondo Fausto Sorini, che « arretra il dominio unipolare USA ».

Soluzione al conflitto Russia – Ucraina? Neutralità e Patti di Minsk

Quindi la soluzione al conflitto, per ritornare al focus dell’articolo?

Marx21” sposa la proposta di Pino Arlacchi, già vice-segretario Onu, pubblicata su “Il Fatto Quotidiano” dello scorso 4 marzo 2022.

« L’unica strada percorribile – scrive questi – è un accordo che fornisca alla Russia le garanzie di sicurezza che richiede senza successo da trent’anni, in cambio della cessazione dell’attacco e di un impegno a lungo termine per il rispetto della sovranità dell’Ucraina. Ciò può avvenire per iniziativa europea, può includere

  • la ripresa degli accordi di Minsk,
  • ed anche la creazione di uno status di neutralità dell’Ucraina.

L’Ucraina ha diritto alla sua sovranità. La Russia non deve più sentirsi in pericolo. E l’Europa dovrebbe smetterla di scherzare con il fuoco solo per compiacere il suo padrone d’oltreatlantico ».

In sostanza, conclude “Marx21”, « una via d’uscita che … riconosca la sua sostanziale sovranità politica (quindi non un Presidente fantoccio, Zelensky ), la sua neutralità militare, e ne consenta negli anni una ... riconciliazione nazionale e di cooperazione pacifica con tutti i Paesi vicini ».

Fonti e Note:

[1] Marx21, 6 marzo 2022, Fausto Sorini, “Perché la crisi ucraina e come uscirne. Editoriale”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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