Vaccinazione Anti Covid-19 : il 30% contrari o indecisi

Circa il 30% della popolazione mondiale non è al momento intenzionata a vaccinarsi contro il Covid-19.

Il dato, probabilmente, calcolato anche per difetto, è il risultato di una ricerca, pubblicata lo scorso 20 ottobre 2020 su “Nature Medicine” [1], e che si basa su 13.426 interviste svolte nel precedente mese di giugno in 19 paesi.

E’ stato Jeffrey V. Lazarus dell’Institute for Global Health dell’Università di Barcellona, assieme ad altri ricercatori di diverse università americane e britanniche, che si è fatto promotore dell’analisi finanziata, tra gli altri, dalla Bocconi di Milano e dal Ministero delle Scienze spagnolo.

Gli obiettivi dello studio erano quelli di analizzare i probabili tassi di accettazione della vaccinazione anti-covid19 nella popolazione nonché d’individuare i fattori che influenzano la titubanza della popolazione nell’accettazione.

Gli anziani più pronti a vaccinarsi, i giovani quelli più contrari

Secondo il sondaggio, solo il 46,8% della popolazione sarebbe completamente d’accordo a vaccinarsi contro il Covid-19 non appena il vaccino sarà disponibile. Un ulteriore 24,7% sarebbe solo “un po’ d’accordo”. Invece, il 14,2% sarebbe in qualche modo indisponibile. Stessa percentuale per gli indecisi.

All’interno di questi risultati, i giovani sotto i 24 anni sono molto meno propensi a vaccinarsi rispetto alla popolazione anziana.

I dati, tuttavia, risultano particolarmente differenti tra paese e paese: i tassi varierebbero, secondo il sondaggio, ad esempio, dal quasi 89% di in qualche modo favorevoli al vaccino in Cina agli appena 55% di favorevoli in Russia [2].

L’Italia si trova al centro della “forchetta” con quasi il 71%. I vicini d’oltralpe, i francesi, sono invece molto più scettici ( solo 59% di favorevoli a vaccinarsi secondo la ricerca di Lazarus & co., ma France24 invece scrive che « solo la metà dei francesi è pronta per essere vaccinata contro Covid-19, secondo le varie indagini condotte in materia » [3] ), mentre i tedeschi favorevoli raggiungono il 68%. Infine, il 74% degli spagnoli sarebbe pronto a vaccinarsi.

Lo studio si conclude affermando come i dati rappresentano la fotografia di giugno : a distanza di tre mesi, « l’esitazione del pubblico ad accettare un vaccino Covid-19 è ora maggiore ».

Dove c’è fiducia nel governo, c’è maggiore accettazione vaccinazione

I ricercatori, sulla base delle risposte alle domande poste agli intervistati, sono giunti a sostenere che le percentuali di accettazione del vaccino sono direttamente correlati ai livelli di fiducia nelle informazioni provenienti da fonti governative.

Se tale assunto fosse vero, apparirebbe chiaro che – benché secondo diffuso parere questa viva sotto una dittaturala popolazione cinese ha più fiducia nel proprio governo rispetto alla popolazione degli stati occidentali ovvero cosiddetti democratici.

La popolazione non accetta dei vaccini sviluppati così rapidamente

Il fatto che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità si mostri particolarmente preoccupata dell’accettazione del vaccino anti-Covid19 [4], fa dubitare della congruità del dato del complessivo 71,5% medio di accettazione.

« Gli attivisti contro la vaccinazione stanno già conducendo campagne in diversi paesi contro la necessità di un vaccino », scrivono Jeffrey Lazarus ed i suoi colleghi presentando la ricerca.

Che qualche attivista, se veramente minoritario, preoccupi i governi mondiali peraltro forti di una stampa mainstream totalmente loro asservita, suona poco credibile.

Forse le ragioni degli attivisti anti-vaccino sono più credibili di quelli dei governi?

Sembrano ammetterlo i ricercatori quando scrivono che « il ritmo accelerato di sviluppo del vaccino ha ulteriormente aumentato le ansie dell’opinione pubblica e potrebbe compromettere l’accettazione ».

4 consigli per imporre la vaccinazione di massa

La ricerca termina elargendo dei suggerimenti agli Stati per propagandare con successo la campagna di vaccinazione:

  • coinvolgere gli opinion leader, formali ed informali ( gli influencer );
  • identificare fonti d’informazione affidabili a livello locale;
  • suggerire ai datori di lavoro di raccomandare la vaccinazione ai propri dipendenti;
  • evitare d’imporre la vaccinazione obbligatoria che potrebbe essere percepita come una limitazione della libertà di scelta ed ottenere un effetto contrario.

Tutti suggerimenti chiaramente di parte mettono particolarmente in dubbio la neutralità e quindi l’accuratezza del sondaggio.

Fonti & Note:

[1] Lazarus, J.V., Ratzan, S.C., Palayew, A. et al.A global survey of potential acceptance of a COVID-19 vaccine“. Nat Med (2020). https://doi.org/10.1038/s41591-020-1124-9

[2] Occorre considerare che non tutti hanno risposto “favorevole” o “contrario”, ma molti anche erano “indecisi”. Quindi, ad esempio, se la Russia solo il 55% di risposte positive, non vuol dire che il 45% sia invece negativo. Il dato con maggiori espressione di ferma negatività appartiene infatti alla Polonia con il 27%.

[3] France24, del 24 novembre 2020.

[4] OMS, “Dieci minacce per la salute globale nel 2019”.

Credits : Photo by CDC on Unsplash

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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