Venezuela: domani al voto; l’Italia tifa contro Maduro

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Nell’aula del Senato, negli scorsi giorni, nonostante tanti inaffrontati problemi che attanagliano il nostro Paese, si è tenuto un partecipato dibattito sulle prossime …. elezioni presidenziali venezuelane.

Domani, domenica, infatti, il popolo del Venezuela sarà chiamato alle urne per eleggere il presidente della repubblica per i prossimi sei anni, così come avviene nei paesi cosiddetti “democratici”.

Pierferdinando Casini (Partito Democratico) ha evidenziato come l’intero parlamento “tifi” per la vittoria dell’opposizione di destra: « all’inizio quello del Venezuela era un tema divisivo tra le forze politiche [Italiane]. Oggi è un tema unitivo tra le forze politiche, poiché tutti la pensiamo allo stesso modo. Molti sono palesemente solidali con l’opposizione venezuelana », ha affermato [1] con chiara soddisfazione.

E infatti i parlamentari italiani sono tutti pronti a gridare al broglio se a vincere, ancora una volta, fosse il socialista Nicolas Maduro, piuttosto che il candidato sostenuto dagli Stati Uniti, González Urrutia. L’obiettivo chiaro dell’Impero d’occidente è quello di mettere le mani sulle ingenti riserve di petrolio del Venezuela nonché espandervi i mercati dell’economia capitalista.

Ivan Scalfarotto (Italia Viva) ha affermato come gli stati che sostengono il governo Maduro (la Russia, la Cina, l’Iran) « sono gli Stati canaglia ». « Quel Paese è sull’orlo del collasso. Il PIL è caduto dell’80 per cento », ha aggiunto la Mariastella Gelmini (Azione) non precisando, però, come il Venezuela sia vittima di pesanti sanzioni economiche (che impediscono la commercializzazione delle risorse del Paese: il petrolio e il gas) tanto dagli Stati Uniti [2] [3] quanto da parte dell’Unione Europea dal novembre 2017 [4].

Il rappresentante del Movimento Cinque Stelle, Bruno Marton, è stato l’unico che, con onestà, ha evidenziato quest’aspetto : « In questo scenario [di crisi economica in Venezuela, NdR], però, va detto che le sanzioni americane pesano moltissimo e sicuramente non hanno aiutato e non aiutano. Mi chiedo se non sia controproducente continuare su questa strada e in realtà se lo chiedono anche gli americani stessi. Ho letto un articolo su “Forbes” di qualche settimana fa che faceva un resoconto della situazione e criticava molto la posizione sanzionista degli Stati Uniti ».

In tali condizioni, è apparso naturale che il governo del Venezuela si rivolgesse ad altri Paesi per cercare sostegno: « Sappiamo che Russia e Cina continuano a sostenere Maduro, vedendo in quel Governo un alleato strategico in America Latina. Mosca ha fornito e continua a fornire supporto sia militare che finanziario, mentre Pechino ha investito pesantemente nel settore energetico venezuelano ».

Folkloristico l’intervento della Lega Nord, per bocca di Marco Dreosto: « Il regime di Maduro – ha detto -, basato su principi comunisti (sottolineo comunisti) ha sistematicamente violato i diritti umani, represso il dissenso politico e soffocato ogni voce di dissenso e opposizione. Le libertà fondamentali sono state calpestate, la stampa ridotta al silenzio e le istituzioni democratiche erose fino a diventare strumenti nel controllo del potere ». Non non parlava, sembra, del regime Meloni al potere in Italia.

Non da meno ha fatto “sorridere” la Mariastella Gelmini, ex Forza Italia ed oggi parlamentare di “Azione con Calenda” quando ha voluto « ribadire che dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per Taiwan fino al Venezuela, la difesa della libertà, della democrazia e il rispetto dei diritti umani sono all’apice non solo dei nostri pensieri, ma anche delle nostre azioni ». Una pura dimenticanza non aver citato la martoriata Palestina?

Luciano Malan (Fratelli d’Italia), sordo alla denuncia delle dannose sanzioni statunitense al Venezuela rivalata del collega del Movimento Cinque Stelle, è giunto ad affermare come « al guinzaglio di altri Stati totalitari, incluso Cuba, la dittatura di Maduro, leader dal 2008 del Partido Socialista Unido de Venezuela, ha creato danni enormi al Venezuela. Ci sono state addirittura persone morte di fame e migliaia di bambini, privati delle medicine che a loro erano indispensabili, sono morti ». Morte per quale motivo? Per le criminali sanzioni economiche statunitensi [2] ? Malan qui diventa pure muto.

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Fonti:

[1] Senato, 24 luglio 2024, “Sulle prossime elezioni in Venezuela”.

[2] EuroNews, 25 agosto 2021, “Venezuela: “Le sanzioni Usa sono un crimine contro l’umanità””:

« Caracas bussa alla Corte penale internazionale. Il governo venezuelano punta il dito contro le sanzioni americane: “Sono un crimine contro l’umanità”. All’inizio di quest’anno, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle misure coercitive unilaterali e i diritti umani, Alena Douhan, ha descritto l’effetto delle sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea sul Venezuela come “devastante”. In uno studio pubblicato nell’aprile 2019, il Center for Economic and Policy Research di Washington ha stimato che le sanzioni statunitensi hanno causato più di 40.000 morti in Venezuela nel 2017-2018 ».

[3] Internazionale, 30 gennaio 2024, “Gli Stati Uniti riattivano le sanzioni contro il Venezuela dopo l’esclusione di Machado”.

[4] Unione Europea, agg.to 11 gennaio 2024, “Venezuela: la risposta del Consiglio alla crisi”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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