Acerbo, perché il progetto “Unione Popolare” è morto?

Maurizio Acerbo - Rifondazione Comunista - FB

Con le dimissioni da portavoce di Luigi De Magistris sembra che sia giunto il momento di scrivere la parola fine alla triste e breve storia di Unione Popolare.

L’ennesimo simbolo e progetto elettoralistico nato in fretta in furia, come da lunga consuetudine della sinistra oramai, e “calato dall’alto” – per le imminenti scadenze – tanto come scelta del simbolo, quanto come aggregazione, programma governista e scelta candidati.

Un addio, quello di De Magistris, che forse non lascia rimpianti: il laconico comunicato del Coordinamento Nazionale di UP pubblicato sul loro sito web sembra proprio quello di circostanza emesso dai dirigenti di una squadra di calcio dopo il licenziamento dell’allenatore perdente: « il coordinamento nazionale di Unione Popolare ringrazia Luigi de Magistris per il lavoro fatto in questi anni come portavoce » [1].

Ma UP è in verità morta da tempo, forse subito dopo lo sconfortante uno e rotti per cento delle politiche 2022; al massimo dopo la pessima conferma alle regionali di Lazio (superati pure dal PCI di Alboresi) e Lombardia. Mancava solo … l’annuncio funebre sui giornali.

Da mesi lo scontro in Rifondazione sul chiudere l’esperienza Unione Popolare

« Una parte del gruppo dirigente esorta i militanti a non aderire a UP, salvo poi rimarcare il numero limitato di adesioni », denunciava da tempo Tonia Guerra in uno delle solite burrascose riunioni del pletorico Comitato Politico Nazionale (CPN) di Rifondazione Comunista [2]. « Non si può tollerare che pezzi del partito, dirigenti e strutture, boicottino scientificamente le adesioni ad UP. Diversamente, si deve dire come si pensa di costruire l’alternativa », contestava pure Vito Meloni [3].

Un problema non da poco. Avendo, invece, gli iscritti di Potere di Potere aderito “in massa” ad Unione Popolare essi ne detengono la maggioranza e le “leve del potere” in caso di proseguimento del percorso unitario.

Paolo Ferrero, però, non ci sta ad essere « descritto come il servo scemo di Potere al Popolo ». Lui, invece, sostiene che « Unione Popolare ha molti limiti ma è l’unica coalizione plurale che si ponga esplicitamente l’obiettivo di costruire un’alternativa al PD » [4]. « Se Unione Popolare va in crisi è il nostro progetto politico ad essere in difficoltà. Continua così la frammentazione a sinistra e, di conseguenza, la sua marginalità », aggiunge Fiorenzo Fasoli [5]. La posizione dell’ “area” Ferrero [ quasi metà Rifondazione, NdR ] è condivisa da Alberto De Ambrogio [6]: « su Unione Popolare va fatto un investimento vero. Non sono più ammissibili ritardi nel completamento della sua fase costituente ».

« La costruzione di UP sta procedendo male e non solo per gli evidenti insuccessi elettorali, per le scarse adesioni, per la conflittualità interna, ma perché è attraversata da culture politiche molto diverse », ammette Gianluigi Pegolo [7]. Per lui, quelli di PAP (Potere al Popolo) sono affetti da « un estremismo radicaloide ».

I filo-Acerbo: no ad un’UP “estremista”; sì ad un “polo dell’alternativa”

Quindi la chiusura: Pegolo è contrario a « la costruzione di una micro formazione politica attraverso l’unificazione del PRC e di PaP sotto la dizione di UP [Unione Popolare, NdR] ». Con Pegolo è pure d’accordo Raul Mordenti: « sembrerebbe che alcuni compagni diano per scontata la cessione di sovranità del PRC a UP, e di fatto a PAP, una cosa che non abbiamo mai deciso e che sarebbe sbagliatissima » [8]. « Unione popolare da progetto politico nato con la finalità di allargarsi rispetto ai 4 soggetti promotori, costruendo un polo che potesse attrarre la sinistra sociale e politica, dopo due anni si trova ancora ad essere un intergruppi », rivela Nadia Rosa [9]. Di chi sia la responsabilità e come uscire dallo stallo non è detto, però.

Anche Raffaele Tecce frena su UP: « non possiamo essere subordinati a PAP. C’è una cultura diversa fra noi e PAP, come si è evidenziato sulle posizioni sulla CGIL e sull’ANPI » [10]. Posizione condivisa sempre da Nadia Rosa: « un po’ di orgoglio … gli unici senza i quali non è possibile costruire nulla a sinistra, siamo noi » [9].

Umberto Spallotta, pur riconoscendo le differenze con PAP, non condivide di « bollare quella organizzazione come rozza e populista » [11].

Se la “linea” Acerbo all’interno di Rifondazione è contraria ad allearsi con soggetti così politicamente “diversi” come quelli di Potere al Popolo non disdegnano invece, parole di Giovanni Barbera, « mettere in campo un insieme di forze molto più ampio di quello che abbiamo fatto finora con UP; un polo dell’alternativa che non può certo essere rappresentato da UP » [12]!

Vien da commentare: sembra che per Rifondazione Comunista allo “estremismo” di Potere al Popolo sia preferibile l’alleanza con “Azione” di Calenda ( come avvenuto in Sardegna alle recenti regionali dove entrambi sostenevano Renato Soru e Rifondazione è stata “punita” con appena 4.506 voti e lo 0,7% contro i 10.735 voti e lo 1,57% ottenuto alle Politiche col simbolo unitario di Unione Popolare )!

Ma non è una novità se si ricordano i vani appelli dell’estate 2022 di Acerbo e De Magistris rivolti a AVS ( Alleanza Verdi Sinistra ) e Movimento Cinque Stelle a comporre assieme un “terzo polo” di sinistra e alternativo al Partito Democratico, con Giuseppe Conte nei panni di nuovo Melenchon.

E forse questo è realmente il progetto che, stracciate definitivamente le vesti comuniste, ha in mente Maurizio Acerbo. Un progetto dove la sinistra antagonista non può trovare posto, ovviamente.

Fonti e Note:

[1] Unione Popolare, 5 marzo 2024, “Il CN di Unione Popolare ringrazia Luigi de Magistris”.

[2] Rifondazione Comunista,Intervento di Tomia Guerraal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[3] Rifondazione Comunista,Intervento di Vito Melonial CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[4] Rifondazione Comunista,Intervento Paolo Ferreroal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[5] Rifondazione Comunista, Intervento di Fiorenzo Fasoli” al CPN del 10 e 11 febbraio 2024.

[6] Rifondazione Comunista,Intervento di Alberto De Ambrogioal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[7] Rifondazione Comunista,Intervento Gianluigi Pegoloal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[8] Rifondazione Comunista,Intervento di Raul Mordential CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[9] Rifondazione Comunista,Intervento di Nadia Rosaal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[10] Rifondazione Comunista,Intervento di Raffaele Tecceal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[11] Rifondazione Comunista,Intervento di Umberto Spallottaal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

[12] Rifondazione Comunista,Intervento di Giovanni Barberaal CPN 14 e 15 ottobre 2023.

Natale-Salvo-BN

Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *