Acerbo, perché il progetto “Unione Popolare” è morto?
Con le dimissioni da portavoce di Luigi De Magistris sembra che sia giunto il momento di scrivere la parola fine alla triste e breve storia di Unione Popolare.
L’ennesimo simbolo e progetto elettoralistico nato in fretta in furia, come da lunga consuetudine della sinistra oramai, e “calato dall’alto” – per le imminenti scadenze – tanto come scelta del simbolo, quanto come aggregazione, programma governista e scelta candidati.
Un addio, quello di De Magistris, che forse non lascia rimpianti: il laconico comunicato del Coordinamento Nazionale di UP pubblicato sul loro sito web sembra proprio quello di circostanza emesso dai dirigenti di una squadra di calcio dopo il licenziamento dell’allenatore perdente: « il coordinamento nazionale di Unione Popolare ringrazia Luigi de Magistris per il lavoro fatto in questi anni come portavoce » [1].
Ma UP è in verità morta da tempo, forse subito dopo lo sconfortante uno e rotti per cento delle politiche 2022; al massimo dopo la pessima conferma alle regionali di Lazio (superati pure dal PCI di Alboresi) e Lombardia. Mancava solo … l’annuncio funebre sui giornali.
Da mesi lo scontro in Rifondazione sul chiudere l’esperienza Unione Popolare
« Una parte del gruppo dirigente esorta i militanti a non aderire a UP, salvo poi rimarcare il numero limitato di adesioni », denunciava da tempo Tonia Guerra in uno delle solite burrascose riunioni del pletorico Comitato Politico Nazionale (CPN) di Rifondazione Comunista [2]. « Non si può tollerare che pezzi del partito, dirigenti e strutture, boicottino scientificamente le adesioni ad UP. Diversamente, si deve dire come si pensa di costruire l’alternativa », contestava pure Vito Meloni [3].
Un problema non da poco. Avendo, invece, gli iscritti di Potere di Potere aderito “in massa” ad Unione Popolare essi ne detengono la maggioranza e le “leve del potere” in caso di proseguimento del percorso unitario.
Paolo Ferrero, però, non ci sta ad essere « descritto come il servo scemo di Potere al Popolo ». Lui, invece, sostiene che « Unione Popolare ha molti limiti ma è l’unica coalizione plurale che si ponga esplicitamente l’obiettivo di costruire un’alternativa al PD » [4]. « Se Unione Popolare va in crisi è il nostro progetto politico ad essere in difficoltà. Continua così la frammentazione a sinistra e, di conseguenza, la sua marginalità », aggiunge Fiorenzo Fasoli [5]. La posizione dell’ “area” Ferrero [ quasi metà Rifondazione, NdR ] è condivisa da Alberto De Ambrogio [6]: « su Unione Popolare va fatto un investimento vero. Non sono più ammissibili ritardi nel completamento della sua fase costituente ».
« La costruzione di UP sta procedendo male e non solo per gli evidenti insuccessi elettorali, per le scarse adesioni, per la conflittualità interna, ma perché è attraversata da culture politiche molto diverse », ammette Gianluigi Pegolo [7]. Per lui, quelli di PAP (Potere al Popolo) sono affetti da « un estremismo radicaloide ».
I filo-Acerbo: no ad un’UP “estremista”; sì ad un “polo dell’alternativa”
Quindi la chiusura: Pegolo è contrario a « la costruzione di una micro formazione politica attraverso l’unificazione del PRC e di PaP sotto la dizione di UP [Unione Popolare, NdR] ». Con Pegolo è pure d’accordo Raul Mordenti: « sembrerebbe che alcuni compagni diano per scontata la cessione di sovranità del PRC a UP, e di fatto a PAP, una cosa che non abbiamo mai deciso e che sarebbe sbagliatissima » [8]. « Unione popolare da progetto politico nato con la finalità di allargarsi rispetto ai 4 soggetti promotori, costruendo un polo che potesse attrarre la sinistra sociale e politica, dopo due anni si trova ancora ad essere un intergruppi », rivela Nadia Rosa [9]. Di chi sia la responsabilità e come uscire dallo stallo non è detto, però.
Anche Raffaele Tecce frena su UP: « non possiamo essere subordinati a PAP. C’è una cultura diversa fra noi e PAP, come si è evidenziato sulle posizioni sulla CGIL e sull’ANPI » [10]. Posizione condivisa sempre da Nadia Rosa: « un po’ di orgoglio … gli unici senza i quali non è possibile costruire nulla a sinistra, siamo noi » [9].
Umberto Spallotta, pur riconoscendo le differenze con PAP, non condivide di « bollare quella organizzazione come rozza e populista » [11].
Se la “linea” Acerbo all’interno di Rifondazione è contraria ad allearsi con soggetti così politicamente “diversi” come quelli di Potere al Popolo non disdegnano invece, parole di Giovanni Barbera, « mettere in campo un insieme di forze molto più ampio di quello che abbiamo fatto finora con UP; un polo dell’alternativa che non può certo essere rappresentato da UP » [12]!
Vien da commentare: sembra che per Rifondazione Comunista allo “estremismo” di Potere al Popolo sia preferibile l’alleanza con “Azione” di Calenda ( come avvenuto in Sardegna alle recenti regionali dove entrambi sostenevano Renato Soru e Rifondazione è stata “punita” con appena 4.506 voti e lo 0,7% contro i 10.735 voti e lo 1,57% ottenuto alle Politiche col simbolo unitario di Unione Popolare )!
Ma non è una novità se si ricordano i vani appelli dell’estate 2022 di Acerbo e De Magistris rivolti a AVS ( Alleanza Verdi Sinistra ) e Movimento Cinque Stelle a comporre assieme un “terzo polo” di “sinistra” e alternativo al Partito Democratico, con Giuseppe Conte nei panni di nuovo Melenchon.
E forse questo è realmente il progetto che, stracciate definitivamente le vesti comuniste, ha in mente Maurizio Acerbo. Un progetto dove la sinistra antagonista non può trovare posto, ovviamente.
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Fonti e Note:
[1] Unione Popolare, 5 marzo 2024, “Il CN di Unione Popolare ringrazia Luigi de Magistris”.
[2] Rifondazione Comunista, “Intervento di Tomia Guerra” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[3] Rifondazione Comunista, “Intervento di Vito Meloni” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[4] Rifondazione Comunista, “Intervento Paolo Ferrero” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[5] Rifondazione Comunista, “Intervento di Fiorenzo Fasoli” al CPN del 10 e 11 febbraio 2024.
[6] Rifondazione Comunista, “Intervento di Alberto De Ambrogio” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[7] Rifondazione Comunista, “Intervento Gianluigi Pegolo” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[8] Rifondazione Comunista, “Intervento di Raul Mordenti” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[9] Rifondazione Comunista, “Intervento di Nadia Rosa” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[10] Rifondazione Comunista, “Intervento di Raffaele Tecce” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[11] Rifondazione Comunista, “Intervento di Umberto Spallotta” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
[12] Rifondazione Comunista, “Intervento di Giovanni Barbera” al CPN 14 e 15 ottobre 2023.
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