Il parlamento di Israele: Mai “due popoli, due stati”

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La fallacità della soluzione “due popoli, due stati” saltuariamente predicata dalle destre moderate, da certa sinistra, e, in Italia, anche dal capo dello stato Sergio Mattarella [1] era chiara sin da quando è stata suggerita. Chiunque fosse onesto aveva ben chiaro il limite di tale proposta: su quale confine? Tanto Sinistra Libertaria [2] quanto il Partito Comunista dei Lavoratori [3] hanno da sempre propugnano la soluzione di un unico stato, aconfessionale, rispettoso delle minoranze.

Ora giunge la bocciatura ufficiale persino da parte del parlamento di Israele, la Knesset. Pochi giorni fa, infatti, è stata votata una risoluzione a larga maggioranza – 68 a 9 – che afferma come « la creazione di uno stato palestinese nel cuore della Terra di Israele costituirebbe una minaccia esistenziale per lo Stato di Israele e i suoi cittadini ». In particolare, secondo quanto riporta il giornale israeliano Haaretz [4], i politici sionisti avrebbero affermato come « la risoluzione ha lo scopo di esprimere l’opposizione generale che esiste tra le persone [israeliane] alla creazione di uno stato palestinese, che metterebbe in pericolo la sicurezza e il futuro di Israele. [La risoluzione] segnala alla comunità internazionale che la pressione per imporre uno stato palestinese a Israele è inutile ».

« Con una maggioranza decisiva di 68 a 9, la Knesset ha votato contro l’istituzione di uno stato terrorista arabo in Israele, non ora, non in futuro, non unilateralmente, e non nell’ambito di un accordo », ha precisato su Twitter il leader del partito religioso sionista (estrema destra) Bezalel Smotrich.

Finalmente la risoluzione semplifica e chiarisce l’ambito dell’impegno della Comunità internazionale; si dovrà cessare di « incanalare azioni, richieste, energie, idee, attese nella direzione sbagliata perché infruttuosa » [5].

D’altro canto, Contropiano [5] aveva recentemente giustamente evidenziato come « la “soluzione” della presunta omogeneità etnica è teoricamente contraddittoria con la prospettiva democratica, che si è andata orientando solidamente da molti decenni verso un’idea di Stato multietnico ».

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Fonti:

[1] Il Tempo, 10 novembre 2023, “Medio Oriente, Mattarella “Unica soluzione di pace due popoli due stati”: « Resto convinto che l’unica soluzione che porti alla stabilità e alla pace sia quella di due popoli e due Stati ».

[2] Sinistra Libertaria, “La nostra posizione sull’operazione di Israele a Gaza” : « La soluzione al conflitto non può essere quella che come una moda torna alla ribalta di tanto in tanto, quella dei “due stati” ( quali confini e con quali armi, eserciti e garanzie, quali minoranze dentro i confini di uno e dell’altro ); può essere, in ultima analisi, solo quella di una riforma costituzionale in Israele che garantisca una pacifica convivenza, una società comune senza muri e rispettosa dei diritti umani, non autoritaria né vessatoria, dove le persone di diversa estrazione religiosa (e non) ed etnica possano coesistere in libertà ».

[3] Partito Comunista dei Lavoratori, 29 gennaio 2020, “I palestinesi non si faranno né intimidire né comprare”: « Il diritto di autodeterminazione del popolo palestinese non troverà un proprio spazio all’ombra dello Stato di Israele, né ora né mai. Solo la dissoluzione dello Stato d’Israele può consentire il diritto al ritorno, aprendo la via all’unica possibile soluzione storicamente progressiva: quella di uno Stato nazionale palestinese, laico, democratico, socialista, rispettoso dei diritti nazionali della minoranza ebraica, dentro una federazione socialista della nazione araba e del Medio Oriente ».

[4] Haaretz, 18 luglio 2024, Noa Shpigel, “With Gantz’s Backing, Israel’s Parliament Passes Resolution Opposing Palestinian Statehood”.

[5] Contropiano, 7 aprile 2024, Flavia Lepre, “Perché lo slogan “2 popoli 2 Stati” è una fallacia pericolosa”.

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Natale Salvo

Nato e cresciuto nella terra del “Gattopardo”, la Sicilia. Ha dedicato la propria esistenza all'impegno sociale. Allenatore di una squadretta di calcio di periferia, presidente del circolo di Legambiente, candidato sindaco per il Partito Umanista. Infine blogger d’inchiesta; ha pagato le sue denunce di cattiva amministrazione con una persecuzione per via giudiziaria. E' autore del libro "La rivoluzione copernicana chiamata Reddito di Base", edito da Multimage, Firenze.

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