Web Content: organizzare il testo per catturare il lettore
D’accordo, per un web content il testo è “The King”, la cosa principale di un testo. Una storia con un inizio, uno svolgimento ed una fine. Ma dobbiamo farlo leggere e comprendere. Per fare ciò dobbiamo coinvolgere il lettore. Non esistono regole su come raggiungere tali obiettivi; ma ci sono diverse esperienze.
Provo schematicamente a riassumerle.
La prima che desidero suggerire è quella di rivolgersi direttamente al lettore, a quel lettore. Per tale motivo, preferisco il linguaggio colloquiale e personale, l’io, il tu, il noi. Lo scopo consiste nell’instaurare un legame tra chi scrive e chi legge.
Successivamente suggerisco di soffermarci su una migliore organizzazione del testo.
Come il web content può organizzare meglio il testo
Le frasi brevi sono le più comprensibili. Il lettore non deve essere costretto a districarsi tra virgole e proposizioni secondarie. Le frasi brevi consentono di ricordarsi meglio il messaggio. In tal senso, è inopportuno dire due cose nella stessa frase; meglio usare due frasi per farlo.
In merito alla lunghezza massima, c’è chi suggerisce che una frase debba essere composta al più da 10 – 12 parole. Secondo lo stesso intento, le parole da preferire sono quelle d’uso corrente e più corte. Per non essere tacciato di incoerenza, tuttavia aggiungo che un’azienda specializzata nel settore, Yoast, considera leggibili le frasi fino a 20 parole.
Un paragrafo dovrebbe essere formato da non più di 2 – 3 frasi.
Due, al massimo quattro, paragrafi potrebbero comporre una sezione. Questa dovrebbe avere un titolo descrittivo del contenuto, una sorta di riassunto del testo che segue. Ciò consentirebbe al lettore di comprendere il senso complessivo dell’articolo qualora preferisse leggere solo i titoli delle varie sezioni.
Il contenuto complessivo del post, dell’articolo, dovrebbe essere compreso tra le 300 e le 1.000 parole. Su questo tema, in verità, ci sono diverse teorie; tutte con le proprie valide ragioni. Nel post “Meglio scrivere post lunghi o post brevi ?” provo a mettere a confronto le due scuole di pensiero.
Non è solo, però, una questione di quantità.
In breve, suggerisco di organizzare il contenuto secondo il principio della “piramide rovesciata”.
L’informazione principale, il fatto più importante, cioè, va subito rivelato nel primo paragrafo. Se possibile, ancora meglio se nella prima frase. Almeno va dichiarato il problema nel paragrafo iniziale e va promesso che, nel testo che segue, c’è la soluzione.
Il lettore che sarà attratto da questa informazione, poi, se vorrà, potrà continuare leggendo i dettagli più importanti e, infine, altre interessanti informazioni correlate.
Nell’ambito dell’organizzazione del testo, assumono importanza:
- una doppia interlinea dopo ogni paragrafo;
- l’uso del grassetto per le parole chiave del testo;
- del corsivo per i discorsi diretti o dei termini tecnici o stranieri;
- l’uso degli elenchi puntati. Questi ultimi, rappresentano un trucco per far assorbire a colpo d’occhio un insieme di elementi.
E’ importante chiedere al lettore di attivarsi per un’azione
Nella maggior parte dei casi, l’ultima cosa da scrivere è tanto importante quanto la prima. Questo può incoraggiare il lettore a compiere un’azione.
Questa parte si chiama “call to action”.
Sicuramente vorrai che il lettore faccia qualcosa, in base a quel che ha letto:
- Iscriversi alla newsletter del sito;
- partecipare ad un sondaggio;
- assistere ad un evento;
- mettere la propria firma ad una petizione.
Comunicalo chiaramente.
Se il lettore eseguirà quest’azione siete stati bravi !
Se non chiedete al lettore di fare qualcosa, non farà niente. A cosa sarà, allora, servito il tuo lavoro ?
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